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Erbetta sulla sicurezza a Riccione: tolleranza zero e linea dura con le baby gang

Mario Erbetta

Mario Erbetta di Rinascita Civica, candidato per il Consiglio Comunale a Riccione con Forza Italia, interviene a commento dell’incontro sul tema della sicurezza tenuto sabato dalla candidata a sindaco Daniela Angelini insieme all’ex questore di Rimini Oreste Capocasa (vedi notizia). Riprendendo quanto già affermato nella campagna elettorale per le amministrative a Rimini, Erbetta parla della necessità della tolleranza zero e della linea dura anche con le baby gang.


L’intervento di Mario Erbetta:

“Io non ho sicuramente l’esperienza dell’Ex Questore ma vi invito a leggere il mio programma elettorale come candidato a Sindaco a Rimini nelle scorse elezioni e le dichiarazioni e le ricette proposte dal Dott. Capocasa. Tranne per la sicurezza partecipata e il potenziamento delle unità cinofile sono molto simili. Ma queste politiche realisticamente possono essere applicate dal PD e dai suoi alleati? L’esperienza di Rimini insegna che la sinistra non riesce a fare una seria politica di sicurezza per le inevitabili ideologie che condizionano l’agire. Come reagirebbe l’estrema sinistra alla militarizzazione del territorio necessaria che io definisco pattugliamento del territorio? Siamo sicuri che l’identificazione dei ragazzi appena scendono dal treno piaccia ai “Compagni” che appoggiano l’Angelini? E cosa dire se poi si scopre che le baby gang sono formate da immigrati anche di seconda generazione, si utilizzerà il pugno duro o li si giustificherà perché la società non e’ stata capace di integrarli? Da tempo dico che il problema sicurezza esiste a Riccione come a Rimini e deve essere affrontato in modo deciso con tolleranza zero. Io condivido il potenziamento delle unità della polizia Municipale ma nessuno parla della reinternalizzazione del corpo che ora e intercomunale. Se qualcuno parlasse con gli addetti capirebbe che questa organizzazione penalizza Riccione che deve mandare le sue unità molto spesso a fare servizio negli altri comuni. Quindi l’Angelini e’ disposta a reinternalizzare il corpo staccandosi da Misano e Coriano? Potenziare la videosorveglianza e’ giusto, ma senza una centrale H24 che controlla le telecamere serve a poco. L’Angelini ha previsto una centrale operativa di questo tipo o questo Grande Fratello e’ osteggiato dai suoi compagni di estrema sinistra? E il potenziamento delle unità cinofile e’ un’operazione necessaria o verrà bollata come fascista come  avvenne a Rimini. Vedete mettere al primo punto del programma di un candidato a sindaco del PD la sicurezza mi sembra più un’operazione di marketing che una seria volontà di risolvere un problema che esiste. Abbiamo l’esempio di Rimini dove il PD in tanti anni ha prima ignorato il problema baby gang e poi ha ventilato un approccio sociologico intanto che questi piccoli delinquenti mettevano a ferro e fuoco la città. Per una seria politica di sicurezza con Tolleranza Zero verso chiunque delinque ci vuole fermezza e coraggio cose che idealmente mancano per questioni ideologiche all’interno del centrosinistra. Questa e’ la cruda verità”.

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