Aglianese-Rimini 1-3 (vedi notizia), il dopogara.
Marco Gaburro, allenatore Rimini FC: “Abbiamo coinvolto tanti giocatori, era uno dei miei obiettivi in questa fase, in queste tre partite: riuscire a tenere il gruppo il più vivo possibile, cercare di mettere in campo sempre giocatori che siano al massimo della motivazione e anche della condizione. Non è facile perché comunque si gioca spesso, perché comunque ci sono sempre i punti in palio e sono pesanti, però io direi che da quel punto di vista la risposta è stata buona”.
Qualche difficoltà in uscita dalla difesa nei primi 45 minuti. “Sì, difficoltà nel primo tempo sulle uscite ma perché siamo stati un po’ polli noi, secondo me, nel capire determinate situazioni. Avevamo preparato la partita nel cercare di giocare da dietro e di entrare dentro perché ci affrontavano a campo aperto e noi a campo aperto siamo una squadra che sa essere devastante. Però abbiamo pasticciato troppo in uscita, questa cosa può succedere però non può succedere che ci metti così tanto a capire che devi cambiare spartito. L’abbiamo chiamata anche tanto da fuori. E avendo anche Germinale in campo si poteva alzare qualche palla in più, accorciare un po’ di più e passare quel momento. Io ai ragazzi alla fine del primo tempo ho detto che un conto sono i colpi e un conto è la parte tattica, e noi sulla parte tattica nel primo tempo ci siamo un po’ complicati la vita da soli, pur mantenendo dei colpi che ci hanno permesso sempre di andare in vantaggio alle prime occasioni, e questo è sempre un aspetto molto importante”.
Il rigore per l’Aglianese in chiusura di prima frazione vi ha fatto tornare negli spogliatoi meno tranquilli? “Il rigore alla fine del primo tempo può essere fastidioso, onestamente forse non meritavamo neanche di essere avanti 2-0 alla fine del primo tempo. Quindi forse ci ha permesso anche di tenere alta la tensione nello spogliatoio. Io semplicemente ho detto che non dobbiamo essere noi ad innervosirci se stiamo vincendo, devono essere gli avversari. È vero che alcune situazioni in campo portavano a innervosirsi, però bisogna essere più bravi. Noi siamo una squadra che nei momenti di difficoltà deve rifugiarsi sempre nella palla addosso ai nostri giocatori perché se riusciamo a gestire palla siamo una squadra che poi difende bene, se la perdiamo subito poi chiaramente esponiamo la squadra anche a delle situazioni che diventano più difficili da gestire. Direi che la chiave è stata stare molto tranquilli nello spogliatoio alla fine del primo tempo e capire che bisognava tornare in campo e cercare di giocare di più, magari andare a giocare nella loro metà campo, ma giocare fuori là. È chiaro che poi il 3-1 ha chiuso subito la partita perché, al di là di quello che poteva essere un grosso lavoro che bisognava fare fisicamente, non ho mai visto la possibilità degli avversari di poter tornare in partita”.
Le interviste video all’allenatore del Rimini FC, Marco Gaburro, e ai giocatori biancorossi Antonio Ferrara, Tommaso Panelli e Domenico Germinale.