Le dichiarazioni al termine di Rimini-Aglianese, finita 5-1 per i biancorossi (vedi notizia).
Marco Gaburro, allenatore del Rimini FC. Cos’ha detto nello spogliatoio ai suoi ragazzi alla fine del primo tempo? “Gli ho detto di continuare così perché secondo me il primo tempo, a parte il calcio d’angolo a freddo, ci aveva visto giocare sempre nella loro metà campo. Avevamo fatto fatica in alcune rifiniture, ma anche per merito degli avversari, che secondo me hanno fatto un primo tempo di grande quantità e di grande contrasto, però l’inerzia della partita diceva che potevamo fare un buon secondo tempo. Ho detto ai ragazzi che la partita dura 90 minuti e che non dovevano abbattersi per lo svantaggio. Poi devo dire che siamo stati molto bravi perché non perdere mai, non dico la testa, ma la serenità pur essendo sotto di un gol in una partita così importante vuol dire essere comunque molto consapevoli dei propri mezzi”.
Si aspettava un secondo tempo così importante da parte dei suoi ragazzi? “Ero sicuro che avremmo fatto bene nel secondo tempo. Ma non è stato secondo me tanto negativo neanche il primo tempo: c’è stato il gol a freddo, questo ha inciso molto, però ho visto la squadra giocare sempre di là: vuol dire che stavamo in crescita. Abbiamo metabolizzato lo svantaggio nel giro di dieci minuti, poi abbiamo fatto un primo tempo in crescita. Non mi aspettavo un risultato così rotondo, però mi aspettavo che facessimo bene nel secondo tempo, questo è sicuro”.
Sull’atteggiamento tattico. “A prescindere che l’avevamo così anche perché il loro modulo portava ad avere quella possibilità di avere magari più giocate sui terzini. Noi nel primo tempo non eravamo così veloci nell’andare da una parte all’altra, anche perché loro chiudevano bene certe traiettorie, ti costringevano a fare un passaggio in più. Però poi abbiamo anche delle individualità che quando tu riesci ad arrivare in area in un certo modo hanno dei colpi importanti. Io prima della partita ho chiesto ai ragazzi di esaltarsi un po’, penso ci siano riusciti”.
Sul gol preso su calcio d’angolo, come a Budrio. “Ci stiamo lavorando molto, forse troppo, nel senso che non vorrei diventasse una sorta di psicosi, anche perché poi nelle altre situazioni in cui siamo andati a colpire su calcio d’angolo siamo stati bravi. Dà fastidio perché avevamo detto di mettere più attenzione in quelle situazioni dopo quello che era successo a Mezzolara e invece ci hanno preso a freddo in una situazione in cui non siamo stati reattivi come al solito. È un punto sul quale dobbiamo migliorare e lavoreremo per migliorare”.
La squadra si è un po’ allungata nel secondo tempo? “Loro ti portano ad allungarti, nel senso che è una squadra che scappa molto con la linea difensiva e noi l’avevamo preparata così: giocando spesso palla su Mencagli, che era sempre buono, non andava mai in fuorigioco e andava ad appoggiarsi sempre sul difensore centrale che rinculava e metteva giù palla. Quindi secondo me eravamo più noi che allungavamo loro che noi fossimo particolarmente lunghi. Un paio di volte saremmo dovuti salire meglio con la linea difensiva, però secondo me la chiave della partita era riuscire ad allungarli perché se li allungavi riuscivi poi a giocare a centrocampo in un certo modo, finché stavano chiusi e molto compatti facevi fatica a trovare la giocata perché loro comunque di fisicità a centrocampo avevano dei buoni giocatori. Ma lo sapevamo, questa è una buona squadra, non dobbiamo guardare il risultato e basta”.
Il Rimini è tornato primo da solo. “Io non guardo la classifica, non la guardavo a Mezzolara e non la guardo neanche oggi. Penso che noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada: era importante dopo lo scivolone di Mezzolara, anche se poi chi ha vissuto la partita ha visto com’è andata, chi ha visto solo il risultato poteva pensare che fossimo particolarmente in crisi, ma noi in crisi non siamo mai stati per fortuna finora, neanche a Mezzolara. Sappiamo che il campionato è molto lungo, che ci sono tante insidie e che in casa dobbiamo cercare sempre di fare bene come abbiamo fatto oggi e come abbiamo fatto finora. Poi, in trasferta cercheremo di migliorarci però non puoi neanche vincere tutte le partite. Noi dobbiamo andare avanti per quello che è il nostro passo. È un gruppo che sta prendendo sempre più consapevolezza, che è sempre più convinto dei propri mezzi, che lavora molto bene in settimana, anche grazie a chi gioca un po’ meno. E questa secondo me è la chiave del fatto che poi la domenica fai determinate cose in un certo modo. Sono contento di quello che può essere il lavoro generale, e penso che quello che fai di domenica ne sono la conseguenza. Non si inventa niente la domenica insomma”.
Due parole su Mencagli, autore di un’ottima gara e di tre gol. “Sono molto contento per lui e per la squadra che abbia trovato tre gol. Non è stata una scelta facile, forse è stata una delle scelte che mi ha portato la notte prima della partita con un dubbio sincero, però ero convinto che fosse la partita per lui e alla fine lui si è fatto trovare pronto, prima con il lavoro perché secondo me ha fatto un gran primo tempo. Io prima della partita l’ho provocato perché gli ho detto che se volevo qualcuno che facesse gol avrei fatto giocare un altro. Mi ha risposto con i gol. Per me era molto importante il primo tempo dal punto vista del lavoro e della pressione perché noi siamo una squadra che gioca bene se davanti abbiamo quel tipo di apporto. Sono contento per lui, poi è entrato Tomassini e ha fatto capire che il fatto che avessi dei dubi aveva un senso. Domenica scorsa ha giocato Germinale, siamo messi bene davanti”.
Simone Venturi, allenatore dell’Aglianese: “Non mi aspettavo una reazione così passiva da parte nostra dopo il pareggio, anzi pensavo che, vista la prestazione del primo tempo ed il risultato che ci stava sorridendo, avessimo un atteggiamento molto più coraggioso. Invece dopo il pareggio ci siamo abbassati sempre di più e abbiamo lasciato campo al Rimini, che sapevamo che è una squadra che se gli concedi campo diventa pericolosissima. Bisogna essere onesti: il punteggio è molto molto eccessivo alla luce di quello che si è visto in campo, perlomeno quello che ho visto io. Purtroppo questo problema caratteriale ce lo portiamo dietro: abbiamo tanti giovani che sicuramente accusano un po’ certe situazioni della partita. Abbiamo preso, mi sembra, tre gol in fotocopia, questo è abbastanza significativo sulle difficoltà che abbiamo avuto”.
A fine gara ha tenuto la squadra a lungo in campo. “È abituale, oggi ancora più obbligatoria perché c’era da trasmettere subito che, al di là dell’età, se si vuole arrivare a certi risultati bisogna avere un atteggiamento più “affamato” e avere più cattiveria agonistica di chi in partenza è più forte di te, perché sappiamo che il Rimini è la squadra più forte del campionato, che insieme ad altre due squadre è accreditata per la vittoria finale. Quindi non possiamo concedere con questa facilità queste situazioni, anche perché abbiamo subito cinque gol ma se non sbaglio abbiamo subito sei tiri. E soprattutto abbiamo preso almeno tre gol a difesa schierata su azioni lente, quindi anche leggibili, e questo è abbastanza emblematico, com’è emblematico che per noi quattro assenze di quattro potenziali titolari è una mancanza molto molto importante e l’abbiamo pagata un po’ troppo duramente”.
Con questa sconfitta vi sentite già fuori dai giochi promozione? “Io ho sempre detto dall’inizio della preparazione che ci sono tre-quattro squadre superiori a tutte le altre, e noi siamo un gradino sotto. Le ultime due gare, esclusa quella di Rimini, sono state caratterizzate da episodi negativi come rigori clamorosi non dati o gol regolari annullati clamorosamente, come col Ravenna, e ci hanno penalizzato eccessivamente. Oggi abbiamo visto che il Rimini è più forte e c’è da essere sinceri: onore al merito al Rimini, che ha fatto un secondo tempo di spessore. Ripeto, il punteggio è però eccessivo, perché la sconfitta ci sta tutta ma non con questi numeri. Noi dobbiamo continuare questo percorso di crescita che stiamo facendo. Avendo tanti giovani, molti anche con un po’ di inesperienza per certi obiettivi, dobbiamo continuare a lavorarci per crescere. Purtroppo la crescita dei giovani passa anche dagli errori: speriamo di averli commessi tutti oggi per poi poter crescere e fare uno step in avanti nel proseguo del campionato”.
Può aver influito negativamente dal punto di visto fisico anche l’amichevole con l’Empoli? “Abbiamo fatto 45 minuti per tempo per gruppo, per cui non so sinceramente se questa cosa ci può aver danneggiato. Però credo che il calo del secondo tempo sia dovuto al fatto che abbiamo perso le distanze: ci siamo allungati, ci siamo abbassati troppo, e ovviamente quando c’è tanto campo da coprire anche le ripartenze ed il possesso palla diventano più difficili. Credo sia stato dovuto più che altro all’atteggiamento troppo remissivo. Abbiamo smesso di andare a pressare davanti, come invece avevamo fatto molto bene nel primo tempo, mettendoli anche in grande difficoltà. Era quello che avremmo dovuto fare anche nel secondo tempo e che ci eravamo riproposti nell’intervallo. Solo che poi, subito il gol, ci siamo disuniti e abbiamo lasciato campo a loro, e quando lasci campo a giocatori di qualità come quelli del Rimini rischi di essere punito, come poi è avvenuto”.
Federico Mencagli, attaccante del Rimini FC: “Una giornata perfetta, ma devo dire una settimana perfetta perché lunedì sera sono diventato zio per la prima volta grazie a mia sorella, quindi ci tenevo particolarmente: è stata un’emozione grande sia vederlo per la prima volta, oggi è la ciliegina sulla torta”.
Ha realizzato due gol di testa e uno di piede. “Ci lavoriamo tanto in settimana, sappiamo in base alla zona in cui si trova chi crossa dove la metterà: i primi due gol non sono frutto del caso, ma sono frutto del lavoro, anche grazie alla conoscenza che cominciamo ad avere di noi stessi, sappiamo le caratteristiche e le applichiamo la domenica”.
Qual è stato il gol più bello? “Quello che mi ha dato più adrenalina è stato il primo perché secondo me è stato il più importante perché ci siamo ritrovati sotto quasi subito. Loro sono una squadra organizzata e nel primo tempo abbiamo fatto fatica a trovare occasioni e spazi. Secondo me fare gol ad inizio secondo tempo è stato fondamentale, una volta trovato il pareggio è venuta fuori la qualità che ha questa squadra, la personalità perché non è facile, venivamo da una sconfitta, ci trovavamo sotto in uno scontro diretto, aver concluso sul 5-1 vuol dire tante cose”.
Si chiamavano i gol degli attaccanti, oggi avete risposto alla grande. “Per un attaccante fare gol è la cosa essenziale, però io sono sempre stato fiducioso, sereno perché comunque le occasioni arrivavano: quando una squadra ti mette in condizioni di fare gol poi il gol arriva, è più problematico quando concludi le partite senza aver mai tirato in porta, senza aver avuto occasioni. Sono sempre stato tranquillo anche grazie alla fiducia dei compagni”.
Con questa tripletta pensa di aver scalato le gerarchie per un posto da titolare? “Il mister dall’inizio ha improntato la cosa in un certo modo, in base alle caratteristiche che abbiamo noi e alle caratteristiche delle squadre che affrontiamo. Siamo tre prime punte e durante la settimana lavoriamo bene, quindi per il mister non è mai facile scegliere, come magari non è mai facile per noi farci trovare pronti perché comunque giocare ti dà fiducia. Non è una questione di gerarchie, secondo me è più un aspetto di squadra. La cosa più importante è continuare così, farsi trovare pronti quando c’è bisogno e mettere le proprie caratteristiche al servizio della squadra per raggiungere quello che è il nostro obiettivo”.
Simone Tonelli, centrocampista del Rimini FC, autore degli assist in occasione dei tre gol di Mencagli. “Era importante, dopo un primo tempo nel quale secondo me avevamo fatto bene, raccogliendo e concludendo poco però, cercare di ribaltare la partita. Così è stato ed è stata una grande reazione di squadra. Sono contento per gli assist e per i gol di Mencagli”.
Da apprezzare soprattutto la grande reazione della squadra nella ripresa. “Per come si era messa, sotto 0-1 dopo tre minuti (è stato un duro colpo), non era facile reagire contro una squadra come l’Aglianese, che è ben strutturata. Il vantaggio gli ha dato anche molto coraggio. La nostra è stata una reazione da squadra vera, senza pensare al gol subito nel primo tempo, abbiamo azzerato tutto e siamo ripartiti. Una dimostrazione di grande forza che ci deve dare sempre più coraggio per affrontare le prossime partite”.
Cos’è cambiato tra il primo ed il secondo tempo? “Quando giocano due squadre forti, perché anche l’Aglianese a inizio campionato è una squadra che voleva dare continuità alla scorsa stagione, in cui era arrivata seconda. Quando incontri una squadra così forte, che ti passa in vantaggio sul tuo campo e tu vieni da una sconfitta, penso non sia facile per nessuno, poi il loro gol gli ha dato un’iniezione di fiducia e di forza perché loro erano molto aggressivi, però se andiamo a guardare la partita l’ha fatta il Rimini anche nel primo tempo. Loro cercavano di tamponare o di sporcarci le giocate, ma azioni loro vere nel primo tempo non ne ricordo. Noi venivamo da una sconfitta e volevamo riscattarci, iniziare sotto 0-1 può mettere in difficoltà chiunque. Siamo stati bravi a resettare nell’intervallo e a ripartire nel secondo tempo con una forza e una ferocia che ci hanno permesso poi di ribaltarla”.
Risposta migliore alla prima sconfitta in campionato non avreste potuto darla. “Passo falso sotto il profilo del risultato, però penso che se rigiocassimo dieci volte la partita di Mezzolara la vinceremmo nove volte. Purtroppo perdi e devi soltanto stare zitto e pedalare. Tutta la settimana ci siamo allenati per questo”.
Giammario Piscitella, attaccante del Rimini FC. Partiamo dal suo gol, quello del 5-1. “È una giocata che provo sempre in allenamento, poi oggi sono stato anche fortunato a trovare una deviazione, però due-tre volte alla settimana mi metto lì a provare quella giocata. Sono contento che sia arrivata, anche con un pizzico di fortuna, a chiudere una partita e una prestazione che parlando da sole. La prima gioia è quindi avere portato a casa i tre punti dopo una sconfitta che faceva ancora male, si è visto quello che è il Rimini oggi”.
L’impressione che si è avuta è che sia meglio non farvi arrabbiare. “Loro sono partiti forte, noi ce l’aspettavamo. Mentalmente non è stato neanche facile perché abbiamo preso gol su palla inattiva la settimana prima, quindi abbiamo lavorato tutta la settimana su questo aspetto e prendi subito gol di nuovo su palla inattiva. Secondo me abbiamo avuto una grande forza che è stata quella di resettare. Poi nel secondo tempo si è vista proprio una fame diversa nostra rispetto alla loro. Poi ci siamo esaltati. Secondo me l’abbiamo vinta prima mentalmente, poi sul piano del gioco”.
LE PAGELLE DI NICOLA STRAZZACAPA