Prosegue il progetto One Health che coinvolge Comune di Rimini, Regione, Provincia di Rimini, Ministero della salute, Università di Bologna e Istituto ortopedico Rizzoli. La giunta ha approvato infatti il “Protocollo di intesa per la definizione e attuazione di iniziative di interesse comune in tema di politiche sanitarie e sociali territoriali”. Individuate anche le prime tre Case della salute sulle sei complessivamente previste: nelle zone di Rimini nord, Rimini sud e in prossimità dell’ospedale Infermi. Le altre saranno reperite grazie anche alla permuta di beni comunali con quelli di Ausl Romagna. In ognuna delle nuove Case della salute sarà presente un Centro unico di prenotazione (Cup), un punto di orientamento e informazioni, un punto prelievi e uno studio di medici di medicina generale, attività vaccinale, screening per la diagnosi precoce di alcune patologie tumorali, ambulanza e un presidio infermieristico. Ciò consentirà una più efficace erogazione dei servizi sociosanitari a tutta la cittadinanza, che avrà una propria sede territoriale di riferimento. Progressivamente, nelle Case della salute saranno erogati servizi di riabilitazione e specialistici ed anche servizi per il governo e cura delle malattie croniche.
La progettualità avrà validità quinquennale e intende promuovere un approccio alle politiche di salute che mira a rafforzare l’assistenza di prossimità. La cornice teorica è quella di un nuovo concetto di salute che rientra nel più ampio programma chiamato ‘One Health- Rimini Salute Unica’. Tre i principali fattori determinanti di salute individuati dal programma: Stili di vita sani; Relazioni interpersonali significative e costruzione di contesti comunitari; Tecnologie per aumentare l’efficacia terapeutica delle cure e il grado di libertà delle persone. Fattori che seguono altrettante direttrici di sviluppo: Saperi e Ricerca sulla Salute Unica; Servizi innovativi di salute sul territorio; Nuovi spazi di iniziativa e partecipazione sociale.
Le finalità
La progettualità comune prende avvio dalla esigenza di:
a) superare il tradizionale concetto di salute inteso come “cura della malattia”, per aprirsi alla più ampia finalità del mantenimento dell’intera comunità in uno stato di buona salute;
b) promuovere l’ampliamento delle piattaforme e degli spazi pubblici dedicati ai servizi di istruzione, alta formazione e sociosanitari, distribuendoli sul territorio;
c) coinvolgere in modo integrato tutti gli attori della Salute: dalla farmaceutica alle istituzioni, dal medico di famiglia allo specialista, fino al singolo individuo, anche attraverso l’adozione di approcci e metodologie innovative supportate da tecnologie digitali.