Il progetto dell’Amministrazione Comunale di Rimini che prevede la realizzazione della nuova piscina comunale al parco don Tonino Bello di Viserba è messo in discussione da Rimini Coraggiosa con una nota firmata dai candidati Claudio Cerquetti, Mohamed Kassi, Annamaria Semprini, Francesca Mattei. Dovrà essere la prossima Amministrazione Comunale a valutarlo, dicono.
“Riteniamo in virtù dell’ emergenza climatica dichiarata proprio dall’amministrazione del comune di Rimini nel 2019 ed in virtù della legge regionale che tende a portare a zero il consumo di suolo (LEGGE REGIONALE 21 DICEMBRE 2017, N.24), che questo progetto debba essere rivisto e messo in discussione dal nuovo Consiglio Comunale e dalla nuova Giunta”.
Rimini Coraggiosa parla di “una eccessiva e preoccupante riduzione del verde, inteso anche come patrimonio arboreo ad alto fusto, l’emergenza climatica di quest’epoca storica ci impone di non ridurre la tutela dell’ambiente a un “mero conteggio di metri quadrati drenanti”. La mitigazione del clima e il contenimento dell’innalzamento della temperatura richiedono scelte più coerenti e consapevoli. Considerando che la parte del parco interessata dalla vasca di laminazione ha uno strato di terreno di circa 20 cm,considerato area verde, ma che nasconde un gigantesco blocco di cemento, non è possibile pensare di edificare nella parte restante un altro blocco di cemento fuori terra, a danno soprattutto delle importanti essenze arboree ad alto fusto. Vi è inoltre un altro aspetto relativo alla qualità del progetto. Una piscina che non permette alcuni tipi di sport o di competizione è una piscina obsoleta ancor prima della sua realizzazione: Rimini e Viserba meritano un progetto più performante.
In ultima vi è la questione della viabilità. Mentre tutti cercano di trovare soluzioni all’errore di via Ducale, “inondata” da un eccessivo traffico, non si possono creare le premesse per un errore ancora peggiore. Questo perché sia le strade che portano al parco, sia alcuni snodi di traffico non sono assolutamente in grado di sostenere l’impatto che la crescita della circolazione di automobili creerebbe. Per questi motivi riteniamo, come già detto, che il progetto debba essere rivisto sia per quanto concerne il luogo di realizzazione, sia per quanto concerne la struttura stessa.
La piscina deve certamente essere realizzata nell’area viserbese, ma con un vero progetto di rigenerazione urbana, che contempli il recupero di capannoni dismessi, numerosissimi nella zona, o la riduzione di aree già destinate all’edilizia abitativa non popolare e non agevolata per le fasce più bisognose, in favore della struttura. Dopo il drammatico epilogo di Acquarena – conclude Rimini Coraggiosa – non si può cercare di chiudere questa partita senza fare tesoro di quelli che sono stati gli errori passati e senza coinvolgere e ascoltare la collettività