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l'inchiesta

Richiedente asilo in giro per l'Europa, rabbioso al tampone. Chi è Duula

In foto: la conferenza stampa di Procura e polizia in prefettura
la conferenza stampa di Procura e polizia in prefettura
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 13 set 2021 19:21 ~ ultimo agg. 14 set 16:32
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Si chiama Somane Duula, ha 26 anni ed è di origine somala. E’ lui che sabato scorso, 11 settembre, ha seminato il panico a Rimini, ferendo con un coltello da bistecca due addette al controllo sul bus della linea 11 a Miramare e poi, dopo una fuga durata 40 minuti, altre tre persone: una 25enne di Pesaro in viale Oliveti, una pensionata riminese di 75 anni in viale Regina Elena all’incrocio con viale Pascoli, e infine un bimbo di 6 anni a passeggio con la madre, attinto da una coltellata alla gola che gli ha tranciato la carotide. Per lui si è temuto il peggio: operato d’urgenza all’Infermi di Rimini, ora è fuori pericolo, se la caverà con 60 giorni di prognosi.

A scatenare la furia del somalo la richiesta da parte delle due controllori (una è ancora ricoverata a Cesena con una prognosi di 60 giorni) di mostrare il biglietto del bus. Biglietto che Duula non aveva. Dopo l’arresto da parte degli agenti delle Volanti, il 26enne si trova ora in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Questa mattina la ministra Lamorgese, arrivata a Rimini, ha escluso la pista terroristica.

Stando alle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani, Duula è arrivato in Europa nel 2015. Ha richiesto asilo politico prima in Germania, poi in Svezia, Danimarca, Austria e Svizzera. Richieste rimaste in sospeso. L’approdo in Riviera a fine agosto, dove era ospite temporaneamente in una struttura della Croce Rossa a Riccione. Sottoposto a quarantena, venerdì scorso (10 settembre) avrebbe aggredito i sanitari incaricati del tampone (risultato negativo), poi sabato mattina si sarebbe recato in questura per denunciare una presunta aggressione. Sarebbe affetto da un disturbo persecutorio, che dovrà essere però confermato dalla visita psichiatrica. Dal test delle urine è risultato non aver assunto droghe al momento dell’aggressione, che appare come il gesto di un folle, anche se sono ancora tanti i punti oscuri al vaglio degli investigatori della Squadra mobile. Domani (martedì) si terrà l’interrogatorio di garanzia alla presenza di un interprete: davanti al gip e al magistrato, Duula, che risultava incensurato, dovrà spiegare cosa l’abbia spinto a sfiorare una strage.