Armati di coltelli e bottiglie rotte, da giorni commettevano rapine soprattutto a Miramare ma anche a Marina Centro. Puntando l’arma contro le vittime minacciavano si sfregiarle. Sono stati i tatuaggi sul volto, cicatrici e altri segni di riconoscimento a permettere alla polizia di Stato di sgominare una banda composta da quattro magrebini, responsabili di svariate rapine (sono almeno una ventina quelle che le vengono addebitate), diventata ormai l’incubo di residenti e turisti. Le Volanti della questura di Rimini hanno chiuso il cerchio in poche ore, arrestando tre marocchini di 31, 29 e 21 anni, tutti irregolari sul territorio. Il gruppo, secondo le indagini, è accusato di rapina pluriaggravata in concorso e ricettazione. L’intuito investigativo dei poliziotti ha permesso di tracciare un filo conduttore tra più episodi, gli ultimi accaduti ieri mattina (martedì).
Una prima Volante è intervenuta in viale Principe di Piemonte all’altezza del civico 55, su richiesta di un turista francese rapinata da un gruppo di magrebini. I tre ragazzi di origine marocchina le si sono avvicinati con la scusa di offrirle dello stupefacente, portandosi una mano sotto la maglietta come per simulare il possesso di un’arma. Sottrarle il portafogli a quel punto non è stato difficile. Neanche un’ora dopo un’altra Volante è intervenuta nella stessa zona, davanti al Bagno 150, allertata da un passante che riferiva di aver assistito a una rapina nei confronti di due turisti tedeschi. Dopo aver fornito una descrizione accurata dei rapinatori, il testimone riferiva che i malviventi, utilizzando un coltello puntato all’addome dei tedeschi, li costringevano a consegnare il portafoglio. Non contenti avrebbero continuato a spaventarli con una bottiglia di vetro rotta.
A metà mattina ecco arrivare alla sala operativa della questura l’ennesima segnalazione di rapina, la terza in poche ore. Un cittadino, esasperato, chiedeva l’intervento della polizia per fermare un gruppo di quattro giovani magrebini che da almeno due settimane si aggirava lungo viale Principe di Piemonte e terrorizzava bagnanti e turisti con continui furti, soprattutto tra i Bagni 130 e 150. I poliziotti si sono immediatamente portati in zona intercettando uno dei magrebini che vagava tra gli ombrelloni. Il malvivente, vedendosi braccato, si è sfilato la camicia e si è gettato in mare. Dopo pochi metri, non avendo alcuna via di fuga percorribile, è uscito dall’acqua e si è consegnato agli agenti. Gli altri membri del gruppo invece riuscivano a dileguarsi. Solo per poco, però, perché da quel momento è iniziata una vera e propria caccia all’uomo, con diverse pattuglie che hanno battuto la zona del lungomare sud senza sosta. E infatti gli agenti del Reparto prevenzione crimine Liguria, aggregati alla questura di Rimini, hanno intercettato il secondo rapinatore all’altezza del passaggio pedonale davanti al Bagno 150. Recuperato anche il suo zaino che aveva gettato in una siepe: dentro c’erano tre cellulari, un taglierino, 335 euro in banconote di piccolo taglio, un portafoglio, auricolari bluetooth, una banconota falsa e 17 grammi di sostanza stupefacente. Di tutti questi oggetti nessuno dei due fermati è stato in grado di giustificarne il possesso.
Nel frattempo le vittime delle rapine sono state convocate in questura per sporgere denuncia ed effettuare il riconoscimento degli aggressori, individuati come i responsabili dei colpi messi a segno nella mattinata. Il cerchio si è chiuso nel pomeriggio quando il terzo componente della banda è stato riconosciuto da un bagnante che ha allertato il 112. Le Volanti si sono precipitate a Miramare e lo hanno fermato in spiaggia. Con lui c’era un connazionale, formalmente non appartenente al gruppo di rapinatori, che addosso nascondeva due catenine, una d’oro e una d’argento, con chiusura integra ma spezzata lungo le maglie. Lui veniva denunciato per ricettazione, mentre l’altro appartenente alla banda arrestato.
Nella notte tra lunedì e martedì invece la polizia di Stato aveva arrestato altri due rapinatori magrebini in piazzale Fellini, autori di cinque aggressioni in poche ore. Un altro nordafricano è finito in manette sempre nel pomeriggio di ieri per furto aggravato di un cellulare al Bagno 131. In meno di 12 ore sono sei i magrebini arrestati, specializzati in rapine con coltello o bottiglia, che, secondo gli investigatori, avrebbero fatto parte della stessa banda. Gli ultimi quattro arrestati sono stati condotti in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.