Referendum Regione Romagna. Erbetta (Rinascita Civica) appoggia l'ipotesi
Il consigliere comunale e candidato sindaco di Rinascita Civica Mario Erbetta rispolvera il tema della Regione Romagna e del referendum per far scegliere ai cittadini. “Nella regione, Bolognacentrica, la Romagna è sempre stata trattata come la parente povera a cui dare dei contentini ogni tanto” dice.
L’intervento di Mario Erbetta
“La Regione Romagna utopia o realismo? Vorrei fare una riflessione su un tema che da anni sta ai margini della politica Riminese ma che di fatto ritengo sia importante da affrontare. La Regione Emilia Romagna e’ formata da due territori e due popoli che di fatto sono molto distanti tra loro e che solo la geopolitica ha portato ad essere uniti in un’unica regione. Nella regione, Bolognacentrica, la Romagna è sempre stata trattata come la parente povera a cui dare dei contentini ogni tanto. Eppure le città di Rimini, Forlì e Cesena e Ravenna nulla hanno da invidiare a quelle emiliane ne come storia ne come cultura. I nostri litorali sono amati dal turismo italiano e estero e la cordialità romagnola è conosciuta in tutto il mondo. Questa sudditanza all’ Emilia ha portato ad esempio a concentrare tutte le vie ferroviarie e ora quelle ad alta velocità verso Bologna, ostacolando l’alta velocità da sviluppare nella dorsale est italiana da Bari a Trieste. Ma gli esempi potrebbero essere tanti. Da tempo il Mar, il movimento autonomistico romagnolo, chiede un referendum per far scegliere ai romagnoli se costituire una regione Romagna. Penso che l’idea di un referendum vada incontro al principio internazionale dell’autodeterminazione dei popoli per cui sono convinto che ogni popolo deve poter decidere democraticamente del proprio futuro e della propria organizzazione amministrativa, per cui ritengo che sia necessario e dovuto un referendum per dare parola ai cittadini sul tema. Pensate a una Rimini come città determinante per una Regione Romagna, una Rimini che non starà più agli ordini del PD Bolognese ma che potrà autonomamente e di concerto con le sorelle Ravenna e Forlì Cesena riorganizzare sanità, scuola e formazione, infrastrutture. Un vero New Deal Romagnolo. Diamo la possibilità ai romagnoli di scegliere il loro futuro, appoggiamo un referendum per la costituzione della Regione Romagna“.