Dopo il video postato dal consigliere Mario Erbetta in cui si vedeva il sindaco Gnassi uscire in moto dal Municipio e l’articolata risposta del primo cittadino (vedi notizia), arriva una controreplica dello stesso consigliere. “Innanzi tutto – scrive -, nella mia segnalazione non ho mai dichiarato che il veicolo fosse di sua proprietà personale, il fatto che la moto fosse uno strumento di promozione è notizia di dominio pubblico da quando la moto è stata consegnata. In aggiunta, entrando un pochino più negli aspetti tecnici, il sindaco fa notare che il motociclo ha dei pesi e ingombri importanti, sottolineando anche che la borsa laterale ha urtato un ostacolo in fase di uscita, e che quindi solo uscendo in quella modalità si sarebbe potuto garantire una manovra in sicurezza però mi permetto di far notare che, se era realmente così difficile e pericoloso, avrebbe dovuto farsi assistere da almeno un’altra persona così come altrettanto vorrei ricordare che le valige laterali sono dotate di un sistema di aggancio che consente la facile e veloce rimozione senza l’ausilio di alcun attrezzo in caso di necessità. Ma volendo anche accettare queste giustificazioni, visto l’etichetta di “fustigatore implacabile” con la quale mi ha identificato, mi chiedo ma, soprattutto, il cittadino riminese si chiede: una volta fuori dal portone di ingresso si sarebbe dovuto spegnere il veicolo e condurlo al di fuori dal porticato in sicurezza oppure nell’area è consentita la circolazione di motocicli?“