Civili ed economia bellica
Prosegue la pubblicazione di contributi di storici ed esperti sul sito memorielineagotica.it: un progetto per offrire opportunità di conoscenza e trasmettere alle giovani generazioni un patrimonio informativo ricco e diversificato.
Di Roberta Mira, storica, si propone un intervento sui rastrellamenti. Una lettura attenta, ricca di riferimenti, dati e contestualizzata rispetto all’evoluzione del conflitto. Il suo contributo “I civili come risorsa per l’economia bellica: i rastrellamenti nazisti di manodopera“, è stato proposto durante il seminario di formazione per insegnanti tenutosi a Montescudo nel 2019.
Il reperimento di forze lavoro dall’estero è stato da subito adottato dalla Germania nazista: si rivolge innanzitutto all’Est con una campagna propagandistica che propone opportunità di lavoro e remunerazione adeguata. La presentazione su base volontaria è un fallimento totale, non sono rispettate le condizioni promesse e trapelano notizie sulle condizioni dei lavoratori. Le difficoltà del reclutamento portano ad adottare forme coercitive: l’impiego di prigionieri di guerra è una delle principali forme. L’Europa diventa un continente capace di fornire riserva di civili utilizzati per compiere lavori dalla Germania.
Qui, dal 1939 al 1945, più di 13 milioni di stranieri lavorano in condizioni di semi cattività, di cui 8,4 milioni sono civili. Senza questa presenza l’economia bellica non avrebbe potuto reggere fino al 1945. Il tema è di grande rilevanza per capire la forza e l’avanzata tedesca nella Seconda Guerra Mondiale.
Guarda l’intervento di Roberta Mira:
L’intervento è pubblicato su memorielineagotica.it, nella sezione dedicata alle attività didattiche. Il progetto offre opportunità di conoscenza e trasmette alle giovani generazioni un patrimonio informativo ricco e diversificato: testimonianze dirette dei ragazzi del 1944 in Valconca, libri, fotografie, audio, contributi di storici ed esperti.
Guarda il promo del progetto: