Sadegholvaad: per evitare assembramenti, estendere le aperture
Evitare gli assembramenti estendo le aperture di bar e ristoranti fino alle 22 e lasciando i centri commerciali aperti nel fine settimana. La proposta è dell’assessore alle attività economiche di Rimini Jamil Sadegholvaad secondo cui “è ormai evidente che le zone a colori vari non funzionano“. Secondo l’assessore, anche con capienze ridotte, “l’estensione dell’apertura renderebbe assolutamente più gestibile il tema degli assembramenti e darebbe respiro a attività economiche ormai stremate da un anno di continui “stop and go“.” Analogo ragionamento, “per cinema, teatri, palestre che con capienze ridotte potrebbero tornare a vivere.”
Il post di Jamil Sadegholvaad
“Considerazione da piccolo assessore di provincia: è ormai evidente che le zone a colori vari (bianco, giallo, arancione, arancione scuro, rosso, rosso scuro) non funzionano.
Sia chiaro, la tutela della salute viene prima di tutto il resto, ma proprio per questo credo che vada cambiato qualcosa.
Gli assembramenti sono uno dei veicoli principali nella diffusione del virus.
Ma se in zona gialla si sottraggono spazi alle persone e si comprimono oltremodo gli orari, la situazione diventa ingestibile.
Se si chiudono i centri commerciali molti giovani e giovanissimi che nel week end ad esempio erano abituati a ritrovarsi alla Befane, si riversano in massa in centro. Se i locali devono chiudere per cena, le persone si riversano nei bar/pub/ristoranti all’ora di pranzo e magari lì rimangono fino alle 18.00 degustando drink come se non vi fosse un domani.
Insomma, sottrarre spazi e comprimere orari non fa altro che ammassare le persone nei rimanenti spazi dove ci sono pubblici esercizi.
Le forze dell’ordine fanno quello che possono, con grande dedizione e professionalità, ma è estremamente complicato fronteggiare migliaia e migliaia di persone in pochi chilometri quadri di centro storico.
Credo che ragionare ad esempio sulla riapertura dei centri commerciali nei weekend, e sulla possibilità per bar/pub/ristoranti di rimanere aperti in questa fase pandemica fino alle 22.00, magari con capienze ridotte, renderebbe assolutamente più gestibile il tema degli assembramenti e darebbe respiro a attività economiche ormai stremate da un anno di continui “stop and go”.
Stessa cosa dicasi per cinema, teatri, palestre che con capienze ridotte potrebbero tornare a vivere.
Così, mi andava di socializzare questa riflessione