Impegno nel volontariato per i percettori di reddito di cittadinanza
Si chiamano Progetti di Utilità Collettiva, in parole povere sono percorsi in cui inserire i percettori del Reddito di cittadinanza non in grado di intraprendere un vero e proprio percorso occupazionale. Ad attivarli i comuni del distretto Rimini nord con la collaborazione delle realtà attive nel terzo settore: sono state 37 le organizzazioni ad aderire, con 43 progetti ed un potenziale di 128 beneficiari. Tra questi, la maggior parte sono nel territorio del Comune di Rimini, 27. Il 40% dei progetti è in ambito sociale, il 20% in area culturale, il 14 riguarda l’ambiente, il 12% la formazione, il 4% il settore artistico. Un percorso non facile da avviare a causa dell’emergenza sanitaria, ma che proprio in questi giorni sta riprendendo vigore.
I Comuni si occupano della copertura assicurativa e partecipano ai costi della formazione e degli eventuali strumenti tecnici. I recettori del reddito entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio economico vengono contattati per iniziare un percorso di inclusione sociale e sono tenuti a offrire la propria disponibilità per almeno 8 ore settimanali. L’attività è esercitata a titolo gratuito e volontario. A ottobre sono stati attivate le assicurazioni annuali per circa un centinaio di beneficiari. La fase di avvio ha riguardato la formazione, sia dei percettori del reddito, che delle associazioni, l’assolvimento dei necessari percorsi legali, documentaristici e assicurativi.
“Si tratta di uno strumento – spiega la vicesindaco e responsabile del Distretto sanitario Rimini nord, Gloria Lisi – utile sia alla collettività che ai percettori del reddito. I progetti permettono la loro responsabilizzazione e crescita (empowerment) per evitare le derive dell’assistenzialismo e dell’opportunismo. In questo contesto è nato il progetto di collaborazione tra l’Ufficio di Piano Distretto Nord Rimini e l’Associazione Volontarimini con lo scopo di dare attuazione ai PUC – Progetti di utilità collettiva previsti dalla normativa. Purtroppo i progetti, dopo aver intrapreso i percorsi formativi e amministrativi preliminari, hanno subito un forte rallentamento dovuto alla pandemia. Alcuni enti coinvolti hanno dovuto chiudere o limitare le proprie attività e anche i beneficiari, spesso con bisogni speciali, hanno dovuto privilegiare quelli sanitari. Proprio in questi giorni si sono ripresi i contatti per proseguire i 27 progetti disponibili sul territorio comunale di Rimini”.