Senegalese lui, italiana lei, vivono a Rimini da tempo e hanno un bambino di due anni. Hanno denunciato di essere stati vittime, all’inizio di settembre, di un’aggressione a sfondo razziale nello stabilimento di marina centro dove hanno trascorso l’estate.
Una vicenda sulla quale dovranno ora fare chiarezza le autorità preposte, visto che l’episodio nelle scorse settimane è poi scaturito in una querela nei confronti dei gestori dello stabilimento. Oggi hanno raccontato i fatti poi riportati nella denuncia, risalenti al 7 settembre, in una videoconferenza promossa da Casa Madiba. Tutto sarebbe partito da una discussione sul saldo della cifra concordata per l’abbonamento stagionale. Lui, che era in spiaggia con il bimbo, ha raccontato di essere stato aggredito verbalmente con la richiesta del saldo e dei documenti accompagnata da offese a sfondo razziale e pure la sottrazione del cellulare che aveva lasciato in carica nella cabina.
Mentre la discussione proseguiva si è intromesso anche un turista, cliente dello stabilimento, che, dopo averlo offeso, avrebbe addirittura spento la sigaretta sulla spalla del padre. A sedare gli animi, che si stavano scaldando tra parole forti e spintonamenti davanti agli occhi del bambino, è stato l’intervento delle forze dell’ordine sollecitate dalla stessa madre che nel frattempo stava arrivando sul posto.
La coppia si è poi rivolta a Casa Madiba che li ha accompagnati nell’intraprendere l’azione legale. La denuncia è stata corredata dalle testimonianze di due persone che sono state poi contattate nei loro luoghi di residenza. Per Casa Madiba, un grave episodio di discriminazione che si inserisce in un contesto di razzismo che a Rimini non si è mai spento.