“Affrontare la situazione di emergenza sanitaria in veste di volontaria del servizio civile non è stato molto semplice. Dopo solo un mese di servizio, in cui mi stavo ambientando, in cui iniziavo ad assaporare la gioia dello stare a contatto con gli anziani dell’associazione Alzheimer di Rimini, è arrivata la notizia della chiusura di ogni attività. Poi è arrivata la proposta di partecipare al progetto LOVe, volto al sostegno e alla vicinanza emotiva per le persone con disabilità o ritardo cognitivo e le loro famiglie. Mi è sembrata all’istante un’idea davvero preziosa”.
Inizia così il racconto di Arianna, tra le giovani volontarie del servizio civile che hanno partecipato a LOVe – Lontani ma vicini, un progetto messo in campo dal Servizio Disabilità del Comune di Rimini durante il lockdown per rispondere a due esigenze: da un lato l’esigenza di alcune persone con disabilità di avere un contatto con il mondo esterno in un momento di isolamento sociale; dall’altro la volontà di alcune operatrici volontarie impegnate nel servizio civile di offrire un sostegno alla popolazione in un momento complesso, nonostante lo stop imposto ai servizi causa Covid-19.
La tecnologia viene in soccorso e così Arianna “incontra” anche se solo in videochiamata, la signora M..
Inizia una bella relazione, seppure a distanza e due persone così apparentemente diverse scoprono persino di avere interessi comuni, “tra cui la passione per i film horror, per i tatuaggi, per l’amatriciana. Ci siamo anche scambiate consigli sulla cura dei capelli, su come fare delle maschere per il viso fatte in casa. È stato toccante poter rivivere la sua storia passata, attraverso le sue foto di quando era bambina. Insieme ad esse il racconto della sua malattia, definita da lei un ‘animale cattivo’. Ma ciò che mi ha fatto davvero riflettere è stato il suo modo di parlarne, il modo con cui lei l’ha affrontata e continua a farlo, con una grande forza, coraggio ed un grandissimo sorriso. Ho davvero ammirato la sua positività, il suo modo di concentrarsi su ciò che di bello ha la vita da offrire e il suo saper apprezzare le piccole cose. Mi ha permesso di guardare davvero la realtà con un’altra lente, una lente focalizzata sui piccoli momenti presenti”.
“Il progetto LOVe è una delle opportunità che la drammatica esperienza del lockdown ci ha lasciato e che non va dispersa – nato dalla collaborazione tra Arci e Servizio Disabilità del Comune di Rimini. – Ringrazio Arianna, così come Claudia, Francesca, Michela, Chiara, Sofia e Zita, le operatrici volontarie che hanno prestato il loro tempo per la realizzazione di questa straordinaria attività, dove il distanziamento fisico viene compensato dalla prossimità sociale. Un supporto fondamentale per le persone più fragili, a rischio isolamento sociale, e anche per la struttura dei nostri servizi che possono mettersi alla prova in nuove modalità di sostegno. Voglio nuovamente ringraziare le assistenti sociali del Comune di Rimini del servizio disabilità, a cui ho voluto esprimere personalmente la mia gratitudine (foto in allegato), per l’impegno profuso durante le lunghe settimane di lockdown. Senza la loro elasticità, creatività e passione un progetto come questo non sarebbe stato possibile”.