Dall’analisi dei prezzi al consumo del comune di Rimini nel mese di aprile salta all’occhio un aumento consistente dei beni alimentari e in particolare di frutta e verdura. Lo rileva Federconsumatori. La frutta ha segnato un’impennata del 5,6% ad aprile e del 13,3% su base annua mentre la verdura del 5,3 e del 5,2. In aumento anche il prezzo del pesce (+1,6% mensile e +4% annuo). Incrementi controbilanciati dal calo invece dei prezzi alla voce trasporti, comunicazioni e soprattutto energia (gas , luce e carburanti decrescono del 3.8% a causa del crollo del prezzo del greggio). Complessivamente l’inflazione nel comune di Rimini è rimasta stabile rispetto a marzo e ha segnato una lieve crescita su base annua (+0,2%).
A pesare però sul portafoglio dei riminesi è però il prezzo del carrello della spesa. E proprio nel pieno dell’emergenza covid. Federconsumatori addebita gli aumenti di frutta e verdura “a speculazione, forte domanda, poca concorrenza, debolezza delle reti commerciali, chiusura dei mercati cittadini e dei produttori che hanno mandato fuori controllo i prezzi“. “Sarebbe molto importante – prosegue l’associazione – verificare in quale punto della filiera alimentare si sono verificate le maggiori speculazioni, se nella produzione, nella trasformazione, nella distribuzione oppure nella vendita al consumatore finale“.
Federconsumatori spiega di aver ricevuto molte segnalazioni da parte dei cittadini in merito all’aumento proprio dei prodotti più richiesti durante la crisi. Il timore dell’associazione è che con le riaperture delle fase due vengano scaricati sul consumatore tutti i costi relativi alle misure legate ai protocolli – Covid.
“Occorre vigilare e intervenire – spiega l’associazione – perché non si verifichino aumenti anomali, immotivati e speculativi“. Federconsumatori Emilia Romagna ha lanciato in questi giorni una indagine sui prezzi al consumo attraverso la compilazione on-line di un questionario che è disponibile a questo link: https://forms.gle/br391jjE3iPLevtJA