Antenna a Viserba, compaiono gli striscioni. Il caso in Consiglio Comunale
Resta aperta la questione dell’antenna Iliad per la telefonia i cui lavori sono iniziati nei giorni scorsi in un terreno privato in via Baroni a Viserba Monte. Un cantiere subito contestato da diversi residenti che ne denunciano la vicinanza a case, asilo, centro anziani e parchi: dopo una prima petizione online, nei giorni scorsi è stata avviata una nuova raccolta con firme autografe su moduli cartacei per chiederne lo spostamento in zona meno impattante dal punto di vista delle emissioni e dal punto di vista urbanistico (si tratta di un impianto di circa 30 metri di altezza). Mentre continua la raccolta di firme, diffusa col passapaparola tra le abitazioni del quartiere, oggi per chiederne lo spostamento sono comparsi anche alcuni striscioni.
L’Amministrazione Comunale ha ribadito già nei giorni scorsi che si tratta di una trattativa tra privati regolarmente autorizzata dallo Sportello per le Attività Produttive che, come da prassi, ha raccolto il parere favorevole di Arpae e degli altri enti proposti (vedi notizia). Ricordando che la collocazione attuale è arrivata dopo che altre soluzioni sono risultate, per vari motivi, impraticabili.
Oggi nella seduta in videoconferenza del Consiglio Comunale due i consiglieri che hanno interrogato. Gioenzo Renzi (Fratelli d’Italia), con una interrogazione che riguardava Viserba e anche altre situazioni come quella di via delle Fosse in centro storico. E ha chiesto all’Amministrazione, più in generale, quale sarà l’atteggiamento nei confronti dell’arrivo del 5G. Mario Erbetta di Rinascita Civica, nello specifico del caso di via Baroni. Erbetta riportando quanto scritto da un cittadino preoccupato, residente a fianco del cantiere per l’antenna.
Nella risposta la Giunta ha ripercorso la trattativa col privato e la cronologia dei pareri favorevoli di Arpae a Ausl che hanno portato all’autorizzazione finale. A rispondere è stato l’assessore Sadegholvaad che ha riepilogato l’iter delle autorizzazioni con la documentazione fornita dagli uffici (l’assessore Montini era assente per altro impegno istituzionale). Sulla tempistica del cantiere, iniziato la scorsa settimana, ha specificato che la ditta ha proceduto con le ultime integrazioni solo ai primi di marzo e quindi l’iter si è concluso solo poche settimane fa. “Ogni volta che ci sono installazioni di antenne la preoccupazione tra i cittadini è un tema ricorrente, è legittimo, non vogliamo negare che ci possa essere qualche preoccupazione”. Dalla ricostruzione degli uffici, ha ribadito,“L’iter è andato avanti come ogniqualvolta che si deve installare un’antenna”. Gli atti sono accessibili perché lo si possa controllare, ma, ha aggiunto “Siamo tutti sufficientemente seri per non pensare che Arpae possa autorizzare qualche cosa che può provocare determinate patologie. Respingo che si possa credere che ci siano organismi, in primis Arpae, che non si preoccupano della salute cittadini”, ha detto l’assessore Sadegholvaad.
“E’ fondamentale sapere come sono state date queste autorizzazioni, con che criteri e vedere anche la legittimità degli stessi, perché magari possono esserci stati anche degli errori che possono ancora oggi essere modificati, siamo ancora in tempo”, ha detto Erbetta nella controreplica. Renzi ed Erbetta chiedono risposta scritta entro cinque giorni corredata dalla documentazione relativa alle autorizzazioni.
La seduta è visibile sul portale del Consiglio Comunale di Rimini.