A Viserba malcontento per il cantiere dell'antenna. L'iter per le installazioni
Questa settimana sono partiti in un terreno privato di via Baroni a Viserba Monte i lavori per l’installazione di una nuova antenna per la telefonia. Si tratta di una delle sei stazioni radio base per l’installazione e attivazione delle quali la società Iliad ha presentato istanza allo Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune di Rimini lo scorso giugno con i conseguenti 30 giorni per la presentazione di osservazioni.
L’inizio dei lavori ha creato malumori in zona, per la collocazione a ridosso di diverse palazzine e per la presenza di un asilo a poche centinaia di metri. Tanto che nel giro di poche ore dalla gettata per le fondamente è partita sul portale change.org una petizione dal titolo Nuova antenna Iliad a Viserba. No all’elettrosmog inutile che chiede alle autorità la verifica della sicurezza per la salute dei cittadini. C’è chi si è subito mosso per chiedere visione degli atti autorizzativi.
In realtà la rispondenza delle installazioni ai parametri di sicurezza previsti dalla legge è una delle condizioni necessarie perché lo Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune di Rimini, organismo deputato, possa rilasciare le autorizzazioni per tutte le richieste di questo tipo che vengono inoltrate sul territorio comunale.
Recita il sito di Arpae: “Sulla base della documentazione presentata dal soggetto richiedente, Arpa valuta la conformità delle opere relativamente all’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici prodotti, attraverso l’utilizzo di software dedicati. Le valutazioni eseguite permettono di produrre un parere favorevole alla realizzazione delle opere se i livelli di campo elettromagnetico stimato non superano i valori riportati nella normativa vigente (limiti di esposizione, valori di attenzione e obiettivo di qualità).”
Nel caso di Viserba, Arpae ha valutato positivamente la compatibilità ambientale; secondo il regolamento interno del comune la posizione individuata e la tipologia dell’impianto è compatibile anche in riferimento a luoghi sensibili come scuole o centri anziani. Sulla base del parere di Arpae e delle altre documentazioni, l’Ufficio Ambiente ha dato parere favorevole e il SUAP ha rilasciato l’autorizzazione. A quel punto la questione rientra nella dinamica di un accordo tra privati.
Un’Amministrazione Comunale può porsi, senza poteri coercitivi, come mediatore in un eventuale confronto. Un paio di anni fa, l’Amministrazione Comunale per un’analoga richiesta nella stessa zona e ancora più a ridosso dell’asilo che aveva mosso la protesta di diversi residenti, è riuscita nel dialogo con la compagnia a ottenere un passo indietro. Recentemente a Coriano l’Amministrazione Comunale si è posta nella trattativa tra un privato e una società telefonica per arrivare all’individuazione di una nuova collocazione. In entrambi i casi, comunque, in fasi precedenti all’apertura dei cantieri.
Fermo restando che, se le due parti private dispongono di regolare autorizzazione, hanno diritto di attuare l’accordo. E fermo restando che il ruolo di Arpae, organismo deputato anche alla vigilanza e monitoraggio dei campi elettromagnetici, non si esaurisce alla fase autorizzativa. Arpae può essere chiamata in causa anche successivamente all’attivazione per il controllo delle emissioni. Recita sempre il sito di Arpae: “I controlli possono derivare dalla programmazione di attività (piani mirati) o da richieste specifiche di enti o privati, in caso di situazioni particolari”.
Non risultano impianti autorizzati per la trasmissione in 5G a Rimini (pur se compatibili) né sperimentazioni in corso.