Verso Confcooperative Romagna
Dal palco del Congresso di Confcooperative Ravenna-Rimini, il rieletto presidente Luca Bracci conferma l’evolversi del percorso di riorganizzazione territoriale
Confcooperative Romagna diventa realtà: durante l’assemblea congressuale dell’Unione territoriale di Ravenna-Rimini, tenutasi a Cervia nei giorni scorsi, il riconfermato presidente Luca Bracci ha annunciato ai delegati e agli ospiti l’avanzamento del progetto di integrazione con Confcooperative Forlì-Cesena.
«Abbiamo iniziato il percorso di riorganizzazione, tra le Unioni di Ravenna e di Rimini, il 17 settembre 2018 proprio su questo stesso palco, dove oggi possiamo annunciare una nuova fase di questo processo, la costruzione di un nuovo soggetto, Confcooperative Romagna appunto, che metta insieme le organizzazioni di Ravenna-Rimini e Forlì-Cesena – ha dichiarato Luca Bracci, presidente rieletto di Confcooperative Ravenna-Rimini durante l’assise riunita presso l’Hotel Dante a Cervia -. Saremo quindi chiamati, molto presto, a riunirci in una nuova assemblea costituente per dare vita alla Unione della Romagna ed eleggere gli organi di rappresentanza».
«Unirsi è un successo» aveva proclamato lo stesso Bracci pochi mesi fa alla prima assemblea di Confcooperative Ravenna-Rimini, a un anno dalla fusione. I numeri e il primo Bilancio di Sostenibilità presentati ne confermavano le dichiarazioni: 385 cooperative associate, 123.548 soci, 15.242 occupati (di cui 7.472 donne). Anche la consistenza patrimoniale raggiunta attesta la solidità dell’Unione con quasi 1 milione e 100 mila euro, mentre il fatturato supera i 2 milioni 70mila euro.
«Una rappresentanza più forte e solida significa avere più peso nei tavoli decisionali, nelle questioni che sono di primario interesse per le cooperative – ha proseguito Bracci -. L’agenda della nuova compagine romagnola che andremo a creare sarà dettata sicuramente dalle sfide e dagli impegni che le cooperative dovranno affrontare in ogni settore».
«Grazie per aver portato avanti il percorso di aggregazione, in linea con gli obiettivi della confederazione nazionale, per creare un’organizzazione diversa, più al servizio delle imprese, un’organizzazione capace di dare di più alle nostre cooperative chiedendo meno – ha aggiunto il presidente nazionale Maurizio Gardini intervenuto all’assemblea territoriale -. Questo percorso è stato scelto non per necessità, le due Confcooperative coinvolte sono soggetti che stanno bene e che avrebbero potuto continuare a lavorare dignitosamente sui rispettivi territori. Questo percorso è stato scelto con l’obiettivo di creare una rappresentanza più forte al servizio delle cooperative».