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Conte: "zone rosse" improprio

Coronavirus. Il nuovo decreto chiude la provincia di Rimini

In foto: coronavirus
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 7 mar 2020 20:56 ~ ultimo agg. 8 mar 17:55
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Anche se in attesa della firma ufficiale il decreto è già circolato in serata a livello di bozza (un “infortunio inaccettabile”, ha poi detto nella conferenza stampa della notte il premier Conte). Con diversi aspetti ancora in attesa di chiarimenti. Si tratta delle nuove misure nazionali di contenimento dell’emergenza che prevedono misure più stringenti per la provincia di Rimini. Il decreto dispone di evitare l’ingresso e l’uscita dalla Lombardia e da altre 14 province,. La versione definitiva, che dovrebbe contenere alcune modifiche rispetto alla bozza, sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale nelle prime ore di domenica. Le province interessate sono Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria e, rispetto alla prima lista di undici, anche Novara, Verbania Cusio Ossola e Vercelli. Il decreto ha durata prevista dall’8 marzo al 3 aprile. Improprio parlare di “zone rosse” ha detto Conte, ma di zone dove vengono introdotte misure più restrittive. I decreti saranno diversi per queste zone e per il resto d’Italia.

Il decreto indica di evitare in modo assoluto (passaggio poi ridotto al solo “evitare”) ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori indicati, nonché all’interno degli stessi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da “indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza”, questo è quanto si legge al momento. Le forze di polizia, ha detto Conte, saranno titolate a chiedere le motivazioni degli spostamenti. Rinnovata la sospensione delle attività didattiche nelle zone a rischio.

Ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre sopra i 37,5° C si raccomanda fortemente di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante. Divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena o risultati positivi al virus.

La bozza prevede la chiusura dei centri commerciali e della medio-grande distribuzione nei fine settimana. Per il resto, si confermano molte delle disposizioni già in vigore soprattutto sulle manifestazioni sportive e sul rispetto della distanza di sicurezza di un metro in bar e ristorante e negli esercizi commerciali, prevedendo la chiusura di quelli che per le loro caratteristiche non riescano a soddisfare questa condizione. Prevista la sospensione della licenza per chi viola la disposizione.

E ancora, sempre nella bozza, sull’intero territorio nazionale sono sospese fino al 3 aprile le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati. Il prefetto è deputato al controllo del rispetto delle disposizioni, avvalendosi in caso di necessità delle forze di polizia, con il possibile concorso del corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle forze armate. Il mancato rispetto delle disposizioni è punibile ai sensi del codice penale.

In diretta da Palazzo Chigi

In diretta da Palazzo Chigi

Pubblicato da Giuseppe Conte su Sabato 7 marzo 2020