La scuola, si sa, è argomento di accese discussioni sia tra i genitori che tra genitori e insegnanti: troppi compiti, pochi compiti, maestre troppo severe, troppo permissive… Quando poi arrivano i pidocchi, allora scoppia la guerra!
Spesso si parla male della nostra scuola che è così varia in tutta Italia ma anche all’interno della nostra regione, della nostra provincia e spesso all’interno dello stesso istituto comprensivo. Ogni classe è differente e non sempre è facile riuscire a creare un equilibrio tra alunni e insegnanti che permetta di far lezione e imparare cose nuove con serenità.
Noi genitori non ci tratteniamo di certo nel parlare male di una scuola, di un professore, di un’iniziativa, di un film proposto a scuola, della meta della gita…
Però quasi mai ci ricordiamo di elogiare le cose belle che accadono ai nostri figli a scuola e allora io ve ne voglio raccontare una che in questi giorni poco allegri a causa di quel brutto virus che sta circolando nel nostro Paese, mi dona gioia.
In Emilia Romagna le lezioni sono state sospese a partire da lunedì 24 febbraio e penso che nessuno si aspettasse che la sospensione sarebbe stata prolungata, diciamo che per i ragazzi è stata una settimana di inaspettata vacanza durante la quale sono arrivati alcuni compiti da svolgere a casa tramite il registro elettronico o messaggi e-mail. Purtroppo nel fine settimana scorso è arrivata la notizia della chiusura per un’altra settimana e nella scuola di mio figlio è successa una cosa bella e per nulla scontata.
Il Miur aveva già iniziato a suggerire soluzioni per la didattica a distanza che sembrerebbe una cosa facile ma non lo è per nulla, specialmente per le scuole che non avevano piattaforme già attive e in uso con i propri studenti.
Io sono piuttosto attiva sui social e ho tante amiche mamme con figli più o meno dell’età del mio, (12 anni): tante hanno iniziato a lamentarsi dei tantissimi compiti che arrivavano a casa tramite la rappresentante di classe, registro elettronico, messaggini whatsapp. Didattica a distanza?
Per noi è stato differente: dopo la prima settimana di quasi relax i professori si sono rimboccati le maniche e hanno imparato ad usare Hangouts Meet e già da mercoledì 4 marzo erano pronti per fare lezione a distanza tramite videoconferenze.
Giovedì anche mio figlio ha iniziato a fare lezione da casa, la mattina si è alzato, ha acceso il computer, si è collegato insieme ai suoi compagni alla videoconferenza organizzata e ha potuto fare lezione di geografia, italiano e tecnologia. Ero a casa anche io ed è stato bello assistere a qualche lezione, ascoltare lo scambio dei saluti prima dell’inizio della lezione, sentire la voce dei professori che ogni tanto interrompevano la lezione per chiedere se tutti avevano capito oppure volevano fare qualche domanda.
Oltre alle video lezioni in questi giorni arrivano tante mail dai professori, persone attente che rispondono in tempi brevi alle domande degli alunni, inviano materiali da visionare, messaggi di saluto e anche compiti, certo!
Tutto questo, ho scoperto confrontandomi con le amiche, non è scontato. Dovrebbe esserlo? Non lo so, io non lo so proprio, so solo che sono molto molto felice di tutto ciò e nell’attesa che questo virus lasci il nostro Paese, (sperando faccia meno danni possibili), voglio ringraziare tutti gli insegnanti che nella scuola frequentata da mio figlio, (Scuola Secondaria di primo grado “Enrico Fermi”), hanno messo in piedi tutto questo e stanno cercando con mezzi alternativi di restare in contatto con gli alunni.
Grazie di cuore
Claudia Protti