Coronavirus. Riccione chiude i centri sportivi comunali
Come nelle attese (vedi notizia), nella zona sud della Provincia di Rimini arrivano le nuove ordinanze per contrastare la diffusione del Coronavirus. Con ordinanza sindacale il Comune di Riccione, “tenuto conto – come si evince dalle note informative della Prefettura di Rimini – il continuo aumento di casi e che diverse attività sportive svolte in aree pubbliche o private per loro natura non possono garantire il permanere della distanza di almeno un metro per la durata dello svolgimento delle attività, ha deciso in via precauzionale, con effetto immediato e fino a revoca, la sospensione delle attività sportive e le attività motorie in genere svolte all’aperto, ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi in proprietà pubbliche, fatte salve le attività sportive individuali e preferibilmente all’aperto.
L’ordinanza sindacale inoltre prevede che tutti i soggetti, sia pubblici che privati, attivino ogni misura organizzativa necessaria a mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del primo marzo (e successive). Quindi l’attività per i ristoranti e i bar, i locali pubblici in genere, è consentita a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere. Così come l’apertura delle attività commerciali è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da permettere l’accesso ai luoghi in maniera contingentata. Per questo motivo, l’ordinanza prevede che sia i soggetti pubblici che quelli privati attivino ogni misura organizzativa necessaria al mantenimento di una distanza interpersonale di almeno un metro“.
“Ai cittadini di Riccione in questo momento vorrei rammentare prima di tutto le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ieri nel suo messaggio ha invitato gli italiani al rispetto delle regole – ha detto il sindaco di Riccione Renata Tosi – Questo è il momento del buon senso che coincide col senso civico, perché oltre alla nostra salute dobbiamo pensare a quella della persona che ci sta accanto, del vicino di sedia, dell’amico e del parente che vorremmo stringere in un abbraccio ma ora dobbiamo aspettare. Dobbiamo aspettare che passi, ripeto. Ai cittadini sta ora rispettare le regole, a noi amministratori individuare la strada per rendere possibile la ripresa economica quando tutto sarà passato. Con pazienza ci stiamo lavorando, dobbiamo puntare a mettere in rete le nostre capacità, le nostre caratteristiche, le nostre strutture. Lo devono fare le categorie economiche, ma anche le fiere, i palazzi dei congressi e le strutture termali”.