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Cambio Generazionale

Cronache dalla zona rossa, giorno 5: 12/03/2020

Mentre è stata annunciata una nuova stretta nel contrasto al Coronavirus, ciò che sembrava improbabile fino ad una settimana fa è avvenuto: alla Caritas stanno arrivando tanti giovani che hanno, inaspettatamente, tempo liberato dagli impegni.

Ieri abbiamo chiesto ai nostri volontari con età superiore ai 65 anni di interrompere le attività operative per diventare protagonisti delle telefonate di prossimità alle persone sole, alle troppe persone sole.

Abbiamo fatto appello al senso di appartenenza alla comunità, all’umanità, all’altruismo chiedendo di pensare a chi vive in strada, agli anziani soli, alle famiglie in difficoltà.

Non so come ringraziare la generosa sovrabbondanza di disponibilità di queste ore.

Un segno veramente commuovente. Grazie!

Un solo rammarico, questi nuovi volontari non hanno ricevuto il testimone da chi, per tanti anni e con tanta attenzione e cura, ha dedicato tanto tempo alle persone più fragili.

Non hanno potuto ascoltare dalla viva voce storie e racconti, confessioni e grida, sorrisi e lacrime.

Non hanno ascoltato come l’altruismo e l’umanità hanno fatto da contraltare alla fatica e alla stanchezza, allo scoramento.

Non hanno potuto gustare il sapore degli incontri, degli sguardi, delle parole sussurrate o urlate.

Ma…

Verrà un momento, speriamo prima possibile, in cui gli uni potranno raccontare agli altri le storie nuove che si intrecciano con le storie del passato, i volti di oggi uguali a quelli di ieri, le richieste senza tempo.

Verrà un momento, speriamo prima possibile, in cui l’umanità dei giovani si abbraccerà con l’umanità degli anziani e, guardandosi negli occhi, senza bisogno di proferire parola, avverrà il passaggio di testimone con sincera riconoscenza reciproca.

Verrà un momento, speriamo prima possibile, in cui potremo esprimere la gioia di appartenere alla nostra splendida terra, la gioia di avercela fatta insieme, la gioia aver camminato e faticato insieme.

Verrà un momento, speriamo prima possibile, in cui tutto questo sarà finito, qualcuno non ce l’avrà fatta, noi saremo certamente cambiati e probabilmente avremo capito i valori sui quali fondare la nostra vita.

Verrà un momento, speriamo prima possibile, in cui io sarò l’altro ma l’altro sarò io stesso e allora, guardando indietro, ricordando e salutando chi non ce l’ha fatta, sapremo guardare avanti sorridendo consapevoli della strada da percorrere insieme.

Verrà un momento in cui potrò tornare a salutarvi abbracciandovi.

Un grande GRAZIE dalla zona rossa

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