“Non sei tu a scegliere la danza, ma è la danza a scegliere te”. E se ti sceglie un bel posto dove poter esprimere le tue emozioni danzando è il Garden Sporting Center. Tre le possibilità offerte dalla polisportiva di via Euterpe: danza classica, danza moderna e hip hop.
“Disciplina, divertimento ed emozione sono tre parole che identificano la danza. In questo momento sono quasi 200 gli allievi che praticano danza da noi – racconta Martina Deluigi, responsabile della sezione danza della Polisportiva Garden –: 150 tra danza classica e moderna e una cinquantina hip hop. La suddivisione degli atleti viene fatta in base all’età, partendo dalla propedeutica (3-4 anni). In seguito si sceglie quale strada percorrere”.
Com’è organizzata la sezione danza del Garden dal punto di vista dello staff?
“Abbiamo insegnanti diversi per ognuna delle tre tipologie di danza. L’insegnante di danza classica è Licia Vaccarini, della danza moderna ci occupiamo io e Giulia Campi, mentre insegnano hip hop Samuel Bartoletti, Nicole Nicoló e Federica Valentini. Quando un bambino o una bambina viene a provare la danza da noi inizialmente viene inserito nella categoria relativa al suo anno, poi siamo noi insegnanti a decidere, in base alle sue capacità, se mantenerlo in quel gruppo o mandarlo nel gruppo successivo”.
Perché scegliere proprio la danza tra le discipline proposte dalla Polisportiva Garden?
“La prima cosa che vorrei sottolineare è che la danza non è uno sport, ma un’arte. Porta i benefici fisici dello sport: la dinamicità, la coordinazione, la sincronia con la musica, ma non solo perché noi lavoriamo moltissimo, fin dalle prime lezioni, sulle emozioni e sull’ascolto del corpo. Questa è la base della danza: è la differenza tra uno sport e un’arte. Non è la persona che sceglie la danza, ma è la danza che sceglie te. Giocare con le emozioni non è da tutti, pochi riescono a sostenere questo impegno, se la danza entra nel tuo cuore è difficile poi abbandonarla. La dinamica è diversa da quella che porta alla scelta di una disciplina sportiva. È un mondo molto lontano dallo sport sotto questo aspetto”.
Chi pratica danza al Garden?
“La maggior parte degli iscritti sono bambine, di bambini ce ne sono pochi perché in generale è molto difficile avvicinare un maschietto al mondo della danza. Nell’hip hop invece maschi e femmine quasi si equivalgono, anche se resta una leggera prevalenza femminile. A livello di età abbiamo un gran numero di bimbi piccoli. Il momento
dell’adolescenza è il più delicato perché l’impegno richiesto da una disciplina del genere è notevole e se non si è fortemente motivati questo porta all’abbandono dell’attività”.
Oltre alle lezioni, quali sono le iniziative alle quali prendete parte?
“Partecipiamo spesso a concorsi e ogni anno facciamo il saggio di fine anno in teatro, che per noi è la conclusione di un anno di lavoro. All’interno del PalaBasket del Garden facciamo uno spettacolo prima di Natale, anche se in soli tre mesi non si può creare molto. Quest’anno parteciperemo al concorso che si terrà al Teatro Galli nel mese di aprile, siamo in fase di scelta anche di altri concorsi. Con l’hip hop si fanno più gare”.
Qual è lo sport con il quale la danza si combina meglio per sfruttare la possibilità offerta dal Garden di praticare più di una disciplina?
“La dinamica del Garden che io adoro è il fatto di poter frequentare diversi sport: la disciplina che si avvicina di più alla danza è il nuoto, tantissimi praticano la doppia attività danza-nuoto”.
Con la danza si svolge un lavoro individuale in gruppo.
“Durante le lezioni si lavora insieme, anche se ognuno lavora su se stesso perché ogni bambino ha qualcosa da migliorare o da approfondire. La cosa bella è che ci si emoziona insieme: c’è tantissima unione tra i bambini che ballano insieme. Spesso e volentieri si creano delle bellissime amicizie”.
Al Garden organizzate anche corsi per adulti?
“Certo, anche se per gli adulti non è facile l’approccio perché è un mondo impegnativo, anche se molto soddisfacente. Lavorando con un bambino puoi puntare ad una crescita e a un miglioramento importanti, per l’adulto praticare danza vuol dire scoprire emozioni che non aveva mai provato: è un desiderio che viene espresso. Spesso e volentieri gli adulti non si avvicinano per timore perché doverti mettere davanti a uno specchio, dover ballare a volte da solo, può mettere un po’ in soggezione. Il fine della danza è aprire il cuore ed esprimere quello che hai dentro; mettere le emozioni su un piatto ed esporle agli altri è un lavoro impegnativo, più difficile per un adulto che per un bambino”.
Un’attività quella della danza al Garden che dura 365 giorni l’anno.
“Le lezioni sono aperte tutto l’anno, non ci fermiamo d’estate perché durante lo Junior ci sono anche lezioni di danza. In particolar modo quest’anno riapriremo il camp: una settimana in cui un bambino potrà fare cinque mattinate intensive di un solo sport, nel nostro caso scegliendo tra danza classica, moderna e hip hop”.
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