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Kampus. La nuova scuola Karis sorgerà sull’ex colonia abbandonata al Marano

l'area dell'intervento

I 30mila metri quadrati in disuso e abbandonati dell’ex colonia estiva “La Serenella” si trasformeranno nel nuovo polo educativo e scolastico della “Fondazione Karis”. Un “Kampus” multifunzionale per asili, scuole primarie e secondarie inserito nel progetto di recupero e rilancio del Marano e del suo tessuto urbano, sociale e culturale.

 

Per sostenere i costi di realizzazione, 7 milioni di euro, “Karis” lancia a marzo grande campagna italiana di raccolta fondi. Partenza della campagna 28-29 marzo al Playhall Riccione, con due giorni di spettacoli e show di Paolo Cevoli. Apertura delle scuola tra 24 mesi.

 

La “Fondazione Karis – scuole pubbliche paritarie” affronta una nuova sfida. Inizia a scrivere un nuovo e importante capitolo del suo cammino educativo e di rinnovamento del mutuo e profondo legame con il territorio in cui è nata e cresciuta. Parte il progetto di recupero e ricostruzione della ex colonia estiva della “Serenella” a Riccione, della sua trasformazione in nuovo polo scolastico, formativo e culturale: il “Kampus”. Una nuova scuola multifunzionale e inclusiva, inserita in un più ampio progetto di rilancio urbano, di superamento delle attuali condizioni di degrado e abbandono, dell’area del Marano. Il progetto è stato presentato oggi (21 febbraio) nella sala del Palazzo del Turismo di Riccione, a cui hanno partecipato la presidente della “Fondazione Karis” Lucia Zanotti, il sindaco di Riccione Renata Tosi, l’ingegnere del gruppo “Lombardini22”, Giulio Drudi e la fundraiser, Natascia Astolfi.

La “Serenella”, l’area interessata dal progetto, comprende un edificio in disuso di tre piani di 1.600 mq di superficie complessiva, collegata a nord-ovest con uno spazio verde e in stato di abbandono di 14mila mq. A sua volta connesso con un’altra zona verde abbandonata di 9mila mq, collocata alle spalle dell’ex colonia estiva “Le Conchiglie”. La progettazione architettonica del Kampus è curata da Lombardini22, gruppo leader nello scenario italiano dell’architettura e dell’ingegneria, mentre la progettazione strutturale ed impiantistica è seguita dalla società di ingegneria Polistudio A.E.S. Il progetto prevede il recupero, la ricostruzione e la destinazione dell’edificio a nuovo contenitore scolastico. Al suo interno, aule, palestra, mensa, laboratori didattici, biblioteca multimediale. L’esterno si caratterizzerà, invece, per un utilizzo degli spazi verdi come parte integrante della vita quotidiana della scuola, con zone pensate per diventare aule all’aperto, un grande orto didattico e aree dedicate agli sport outdoor. Il polo educativo, costruito con materiali ecocompatibili, seguendo principi di sostenibilità energetica e strutturale, si raccorderà agevolmente con piste ciclabili e cammini pedonali del nuovo lungomare di Riccione. Le sue strutture sportive saranno aperte all’intera cittadinanza di Riccione. Senza dimenticare un’altra parte essenziale del progetto: la ricerca di una dimensione di necessaria bellezza architettonica, intesa quale primario valore educativo da offrire a bambini, adolescenti e ragazzi, destinati ad “abitare” il “Kampus”.

Il progetto prevede un investimento complessivo di circa 7 milioni. La “Fondazione Karis” coprirà una cifra attorno ai 4milioni, i restanti 3 milioni arriveranno da una grande campagna di raccolta fondi, avviata da “Karis” in collaborazione con “Fondazione Italia Per il Dono”. Iniziativa a cui tutti possono contribuire: singoli, famiglie, forze sociali e culturali. Una campagna articolata, con diverse modalità di adesione: dalle piccole donazioni individuali a quelle per le grandi aziende. Il lancio della raccolta fondi in programma a livello è in programma a Riccione per i prossimi 28 e 29 marzo, in una due giorni spettacoli organizzata al “Playhall”.

Dichiarazioni:

Il nuovo Kampus è esempio concreto di uno dei principi base che guidano la nostra fondazione: la sussidiarietà. Persone normali, privati cittadini, che si organizzano per rispondere a un bisogno, offrire agli altri un’opera utile. La scuola, la sfida educativa insita nel suo essere tale e che affrontiamo ogni giorno insieme alle famiglie di ognuno dei nostri ragazzi, ci chiede di cambiare, crescere, miglioraci. Con il Kampus di Riccione iniziamo un cammino, un’avventura, lunga e difficile. Lo facciamo chiedendo l’aiuto di tutti(Lucia Zanotti, presidente Fondazione Karis)

E’ con grande soddisfazione che oggi sono qui, perché fin dall’inizio del mio mandato, ho creduto fortemente che creare un polo scolastico, in un’area così ampia, vicina al mare e porta d’ingresso di Riccione Nord, era non solo un’ottima idea, ma soprattutto un progetto necessario per qualificare una zona bellissima della nostra Riccione nonostante abbia vissuto fasi alterne. Politica è proprio questo saper guardare oltre, saper capire gli spazi e come usarli e riqualificarli. Questo progetto “Kampus” è un primo importantissimo passo verso quel polo degli studi che può diventare un polo di attrazione per la città intera. Un punto di partenza che definisce in autorevolezza il territorio di Riccione, che così facendo amplia la propria offerta a 360 gradi inserendola in un contesto di riqualificazione urbana”. (Renata Tosi, sindaco Riccione)

Il Kampus risponde alle esigenze di qualità architettonica e ambientale, mettendo in campo soluzioni innovative in termini di efficienza energetica, utilizzo di energie rinnovabili e sistemi di contenimento del rischio sismico: per una scuola sostenibile e resiliente.(Adolfo Suarez, Architetto e Partner di Lombardini22)

La storia del nostro Paese è attraversata da grandi sforzi collettivi, fatti da semplici cittadini, per costruire, realizzare concretamente, opere di interesse comune. Opere a cui ognuno ha offerto il suo contributo, il suo impegno e lavoro. Pensiamo alla ‘Fabbrica del Duomo’ milanese esempio secolare di partecipazione di massa alla costruzione di un luogo centrale nella vita di ogni cittadino, all’esperienze delle ‘Misericordie’ o alla nascita dei grandi ospedali dell’800. Opere votate al solo obiettivo del bene comune. Del resto Riccione ha già vissuto nel passato questa esperienza. Viale Ceccarini il suo luogo più famoso prese il nome della famiglia di benefattori a cui si deve la costruzione del primo ospedale della città”. (Natascia Astolfi, responsabile fundraising)

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