Cesare Finzi, classe 1930, di Ferrara. Di origine ebraiche, con la famiglia trovò rifugio a Mondaino dalle persecuzioni naziste.
Si nascosero in questo piccolo borgo grazie alla collaborazione del sarto Morganti di Cattolica che, dopo aver procurato documenti falsi per tutta la famiglia, li portò a Mondaino. Qui, con l’aiuto della madre Badessa delle suore di clausura, trovarono una casa.
Vissero a Mondaino fino alla fine della guerra ma non fu tutto così semplice. Erano sfuggiti ai rastrellamenti ma la guerra arrivò anche lì. Nell’agosto 1944 giunsero le truppe anglo americane. Cesare e la famiglia scapparono nelle campagne tra Gemmano e Montefiore e si trovarono al centro dei combattimenti, in mezzo ai due eserciti.
La prima bomba caduta provocò una ferita alla gamba del fratello di Cesare: aveva 9 anni, il piede cianotico, in punto di morte.
Decisero allora che dovevano portarlo in salvo ad ogni costo. Si incamminarono per attraversare il fronte: non c’era più tempo, dovevano tentare. Riuscirono nella loro impresa anche grazie alla benevolenza di un militare di colore che li lasciò passare.
La valle era piena di militari e mezzi armati. Lui aveva 14 anni: il fratello era sulle sue spalle. Quando un temporale improvviso li colse di sorpresa sembrò la fine. Cesare era senza forze, come paralizzato, preso da un pianto sconsolato.
Con l’aiuto di un contadino che trovarono sulla loro strada, caricarono il fratello su un carretto e ripresero il cammino.
Ad un certo punto però, il terrore li colse nuovamente: sentirono dei camion arrivare sulla strada principale. Paralizzati, inermi, ascoltarono quei rumori sinistri. Un moto di gioia improvvisa e irrefrenabile li colse quando capirono che non erano i tedeschi ma i mezzi militari degli alpini.
Quello fu il giorno della loro liberazione: la fine di un incubo, l’inizio di una nuova vita.
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Gli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale connessi alla costruzione e allo sfondamento della Linea Gotica Orientale hanno segnato profondamente la storia del territorio della Valconca. Oggi questa memoria viene raccolta e trasmessa alle giovani generazioni grazie al web.
“Memorie dalla Linea Gotica Orientale” è un progetto promosso dai comuni di Montescudo–Monte Colombo, Gemmano, Montegridolfo, San Clemente e Mondaino con il sostegno della Regione Emilia-Romagna (Legge per la Valorizzazione della Memoria del Novecento). Si è scelto di raccogliere le voci e le storie dei ragazzi dell’estate del 1944 in Valconca per sensibilizzare e informare le nuove generazioni rispetto a quanto successe in questo territorio.
Questo progetto vuole promuovere la trasmissione e valorizzazione della memoria collettiva della comunità e dei luoghi coinvolti negli eventi bellici dell’estate/autunno 1944. Nel sito sono pubblicate le 40 interviste realizzate a testimoni diretti dei fatti svoltisi in quel periodo.
Visita il sito www.memorielineagotica.it e iscriviti al canale YouTube per rimanere aggiornato sulle storie dei ragazzi dell’estate del 1944 in Valconca