Rimini saluta i militari della Caserma Giulio Cesare. Le immagini
Si è svolta martedì dal tardo pomeriggio, all’interno della caserma “Giulio Cesare”, la cerimonia di commiato del 2° gruppo del 121° Reggimento Artiglieria Controaerei, in occasione della chiusura del Reparto prevista alla fine del mese nell’ambito della dismissione dell’area da parte del Demanio militare.
La cerimonia in armi ha visto la partecipazione delle massime Autorità locali, del Gonfalone della Città e della Provincia di Rimini, dei Labari, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e della Banda dell’Artiglieria Controaerei dell’Esercito Italiano, di stanza a Sabaudia (LT). Dopo il doveroso saluto ai militari, per i quali è prevista la ricollocazione in altre sedi, ora a Rimini si apre la questione di cosa ne sarà dell’ampia area della Caserma (70mila metri quadri), presente da 83 anni su via Flaminia. Il Comune di Rimini si è già proposto per una possibile acquisizione. E ogni tanto riappare l’ipotesi di farne la Cittadella Sicurezza: lo chiese, ad esempio, il consigliere Nicola Marcello (FI). E lo stesso sindaco Gnassi non ha escluso di recente che se sulla struttura di via Bassi continuasse lo stallo, la Caserma potrebbe essere una strada da prendere in considerazione.
“Una cerimonia toccante – ha ricordato il vicesindaco Gloria Lisi che ha rappresentato l’Amministrazione Comunale di Rimini – per salutare un Gruppo di grandi professionisti che, dal dopoguerra ad oggi si è profondamente legato alla nostra città. Tanti giovani, da ogni parte di Italia, hanno svolto servizio alla “Giulio Cesare” e molti di loro hanno fatto carriera e hanno creato la loro nuova famiglia a Rimini. Tanti i riminesi, io sono tra quelli, ci sono passati davanti per tanti anni, chiedendosi cosa succedesse all’interno, buttando un occhio alla statua semi nascosta di Giulio Cesare. La festa è stata anche un momento di apertura alla città che per tanto tempo ha ospitato questo spazio nascosto ma così importante per la nostra sicurezza di tutti i giorni. é stata una grande emozione poterlo finalmente visitare e scoprire che, dentro, ci sono militari e persone di grande preparazione professionale ed umanità. Tanti gli aneddoti; in particolare mi ha colpito quello di un militare che, in un momento di riposo fuori servizio, si spinse immediatamente ad aiutare un senza fissa dimora, la cui coperta stava andando a fuoco, lanciandosi con il suo cappotto a spegnere le fiamme. Sono gesti di eroismo quotidiano e fuori dai riflettori che hanno caratterizzato questo luogo. Ecco perchè ieri, insieme alle autorità, era tutta la nostra comunità, idealmente, ad abbracciare e ringraziare questo pezzo di storia riminese che ci saluta”.