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Fatture false, soggetti fantasma e riciclaggio. Sequestro da due milioni

repertorio

I finanzieri del Comando Provinciale di Rimini hanno portato a termine ieri (martedì) un’operazione di polizia economico-finanziaria, dando l’avvio all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” di beni patrimoniali, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini, Benedetta Vitolo. L’importo è di circa 2 milioni di euro.
Si tratta dell’atto conclusivo delle indagini per riciclaggio, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e coordinate dalla locale Procura. Nel mirino tre soggetti, originari della Campania, accusati di avere utilizzato una ditta individuale della provincia di Caserta – intestata ad uno di loro – con attività dichiarata di “commercio all’ingrosso di minerali metalliferi e metalli ferrosi” (ma che di fatto non ha mai avuto un’organizzazione aziendale e non ha mai operato nel settore dello smaltimento dei rifiuti). La ditta emetteva fatture false e riceveva corrispondenti bonifici su un conto corrente acceso in una banca di Bellaria Igea Marina. L’importo complessivo era di oltre 2,3 milioni. I bonifici arrivavano da ben 5 diverse società del settore, tre con sede in provincia di Forlì, una in provincia di Ferrara e una in provincia di Treviso. I rappresentanti legali di queste società erano gravati da precedenti specifici per utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Le indagini hanno appurato che il conto corrente acceso nel riminese, ma intestato alla ditta casertana, dopo l’arrivo dei bonifici, veniva prontamente svuotato, attraverso l’emissione di assegni circolari intestati a soggetti inesistenti e versati poi su conti riconducibili agli indagati, oppure effettuando prelevamenti in contanti o accreditando somme presso istituti di credito all’estero.

Il Sostituto Procuratore di Rimini, Paolo Gengarelli, ha richiesto e ottenuto dal GIP un provvedimento di sequestro patrimoniale per equivalente per l’ammontare del profitto del reato di riciclaggio pari a circa 2 milioni. Sequestrate le quote azionarie di 5 società con sede legale nella provincia di Benevento ed un conto corrente postale.

L’operazione, si legge in una nota delle Fiamme Gialle, si inserisce tra le primarie missioni istituzionali della Guardia di Finanza, quale unico organo di polizia giudiziaria con competenze specialistiche, in grado di intervenire per il rispetto delle regole in campo economico e finanziario, in questo caso a tutela dell’economia legale ed a contrasto dell’evasione fiscale e del riciclaggio dei proventi illeciti.

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