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L’endometriosi spiegata dall’esperto

L’endometriosi è una patologia ginecologica benigna, cronica e progressiva che colpisce le donne in età fertile,

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L’ENDOMETRIOSI spiegata dal Dott. Giuseppe Mignemi

L’endometriosi è una patologia ginecologica benigna, cronica e progressiva che colpisce le donne in età fertile, caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale (il tessuto che normalmente si trova solo all’interno della cavità uterina) in sedi anomale (ovaia, intestino, vescica, ecc..)

Si stima che siano affette circa 150 milioni di donne nel mondo (dati ONU), e circa 3 milioni in Italia, soprattutto tra i 25 e i 35 anni.

Può causare una severa sintomatologia dolorosa ed essere responsabile di infertilità, e per tali motivi ha spesso un impatto fortemente negativo sulla qualità di vita della donna.

Si tratta di una patologia molto complessa, e spesso la diagnosi e la scelta del trattamento non sono facili, anche perché la sintomatologia è variabile da paziente a paziente e la gravità dei sintomi non sempre correla con l’estensione della patologia, dipendendo piuttosto dalla localizzazione e dalla profondità delle lesioni.

Per tali motivi si stima che il tempo intercorrente tra la comparsa dei sintomi e la diagnosi sia di oltre nove anni, ed il ritardo diagnostico ha come conseguenza quello di peggiorare non solo la condizione clinica della donna, ma anche la sua qualità di vita.

L’ecografia pelvica transvaginale combinata ad un’anamnesi e ad una visita ginecologica condotti dallo stesso operatore esperto aumentano l’accuratezza diagnostica ed il trattamento (medico e/o chirurgico) è personalizzato sulla singola paziente, in considerazione della sua situazione clinica e soprattutto delle sue specifiche esigenze (ad es. riduzione del dolore, miglioramento della fertilità, prevenzione e/o trattamento di eventuali complicanze).

Per il trattamento dell’endometriosi è fondamentale la terapia medica, che rappresenta la prima scelta in quanto tale patologia è ormono-dipendente, ma risulta efficace solo se somministrata a lungo termine.

La terapia chirurgica va invece riservata a casi ben selezionati, e solo dopo un’accurata valutazione e un adeguato counseling sul rapporto rischi/benefici.

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