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A Spadarolo

Bomba carta contro ex scuola che ospita richiedenti asilo. Lisi: segnale da non sottovalutare

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 3 nov 2018 09:59 ~ ultimo agg. 6 nov 10:12
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Due agguati nell’arco di pochi giorni, l’ultimo (con una bomba carta) nella notte del 31 ottobre. Nel mirino la ex scuola di Spadarolo dove la Cooperativa Cento Fiori ospita al momento 13 richiedenti asilo provenienti dal Mali, dal Senegal e dal Ghana. Lo riportano oggi i quotidiani locali. La bomba carta è stata lanciata intorno alle due di notte, svegliando di colpo ospiti e operatori, e ha danneggiato il portone di ingresso. Un paio di giorni prima qualcuno aveva invece lanciato un paio di bottiglie molotov che non sono fortunatamente esplose. All’interno c’era benzina ma lo stoppino si è spento prima di arrivarci. Sugli episodi indagano i carabinieri che stanno vagliando ipotesi a 360 gradi: dai semplici episodi di vandalismo ad atti mirati. Preoccupati gli ospiti della struttura, spiega ai quotidiani il presidente della Cooperativa Cento Fiori Cristian Tamagnini che ricorda alcuni episodi analoghi accaduti nel febbraio 2017 ma precisa “non riusciranno ad intimidirci“. Nessuno ha riportato ferite. 

Si condivide la preoccupazione dei responsabili della cooperativa Cento Fiori – commenta il vicesindaco di Rimini Gloria Lisiper quanto successo nel loro centro di accoglienza per richiedenti
asilo di Spadarolo. Gli episodi di intimidazione registrati in questi giorni sono un segnale certamente da non sottovalutare. Come Amministrazione siamo al fianco degli inquirenti, nella certezza che sapranno presto individuare i responsabili di questi gesti. Bravata o meno, ogni fatto che riporta alla violenza, all’intolleranza deve essere immediatamente denunciato e fermato perché porta con sé il rischio, come si può vedere da altre parti in Italia, di avvelenare il clima sociale. Non vogliamo e non possiamo permetterci che ciò accada anche a Rimini. Non possiamo permettere infatti che nella nostra comunità, dove fino ad oggi l’integrazione dei richiedenti asili si è sviluppata positivamente, con un equilibrio positivo, si insinuino questi fenomeni di violenza, ignoranza e razzismo estranei al nostro territorio, alla storia, alla tradizione di solidarietà“.