E’ di ieri mattina il sopralluogo del vicesindaco di Riccione Laura Galli all’ex mattatoio comunale. L’obiettivo per lo spazio in disuso è di realizzare un centro di socialità per il sostegno e l’aiuto alle persone con varie disabilità e alle loro famiglie. “Un progetto – spiega la Galli – che sarà aperto ad accogliere ed offrire supporto anche ad altre forme di disagio,in sinergia con associazioni o enti con esperienza nel settore”.
Si tratta di un edificio in via Bergamo, nel quartiere San Lorenzo, di 2.200 metri quadrati su un’area di oltre 6mila metri quadri. La chiusura totale della struttura risale al 2005. E’ un luogo servito da parcheggi di facile accesso, è vicino ai principali assi viari di collegamento della città e si inserisce in un quartiere supportato da altre strutture pubbliche, oltre ad essere vicino al polo scolastico di via Bergamo e ad un campo sportivo.
Nell’intento dell’amministrazione c’è anche l’idea di creare laboratori didattici di formazione professionale di mestieri artigianali, mirata ad affrontare anche tematiche legate ai disturbi alimentari, all’autismo, alle ludopatie e a varie forme di disabilità.
“Abbiamo un traguardo ambizioso – afferma il vicesindaco Galli – che consiste non solo nel recuperare una proprietà del Comune, quale l’ex mattatoio, oggi in stato di abbandono e inutilizzo, ma di dare opportunità e servizi alle persone con disabilità e allo loro famiglie in maniera integrata e in stretta connessione con i loro bisogni. Sarà un luogo aperto alla città con uno sguardo rivolto ad ogni singolo individuo e alla sua formazione. Vogliamo dare nuovi strumenti per vivere meglio ed avere, nei casi possibili, anche un incoraggiamento all’inserimento lavorativo fornendo loro strumenti e collegamenti adeguati con gli imprenditori locali. Costituiremo una regia con la quale daremo il via ad una mappatura delle esigenze del territorio avvalendoci del fondamentale apporto delle associazioni locali. In quest’ ottica potremo ottimizzare i contenuti del futuro centro di socialità aprendo un grande dialogo con i vari soggetti interessati. Sarà uno sforzo collettivo che metterà insieme associazioni dei familiari, di volontariato e cooperative con un preciso obiettivo: garantire la migliore qualità di vita possibile a disabili e familiari.”