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Il giorno che conobbi Marco Simoncelli

Il giorno che conobbi Marco Simoncelli

Marco Simoncelli (@Luca Gambuti)

Marco Simoncelli è il figlio, l’amico, il compagno che tutti avremmo voluto avere. Autentico, determinato, concreto, carismatico. Ecco perchè è indimenticabile

Era un venerdì mattina di novembre del 2008. Il mio lavoro di giornalista quel giorno, che sembrava apparentemente un giorno come un altro, mi condusse invece verso una destinazione speciale: la casa neo del neo campione del mondo classe 250, Marco Simoncelli. Personalmente non avevo mai seguito le corse (come le chiamava lui) e, sinceramente, mi aspettavo di incontrare il classico ragazzino invasato e un pò borioso. Andai quindi a casa sua senza troppo entusiasmo, lo feci per “dovere di cronaca”, inviata dal direttore di una delle testate con cui stavo collaborando. Quando arrivai furono il padre Paolo e i due cani di famiglia, Sansone e Max, ad accogliermi. La prima sensazione che provai fu quella d’essere arrivata in un posto felice.

Marco Simoncelli, un grande incontro della mia vita

Erano le 9 di mattina e il Sic stava ancora dormendo. Il tempo di un caffè con papà Paolo ed eccolo lì il neo fenomeno sportivo e mediatico del momento: scalzo, in pigiama, con la faccia ancora  stropicciata dal sonno e un cespuglio scompigliato sulla testa. Il suo viso aveva i tratti ancora morbidi degli adolescenti, lo sguardo era limpido e luminoso, il sorriso timido ma sincero. Nulla, insomma, che tradisse superbia né presunzione. In fondo era il numero 1 e aveva solo 21 anni, così lo provocai: Chi è Marco Simoncelli? “Sono un ragazzo normale, un ventunenne come tutti gli altri, con una particolare passione per le moto, unica variante sul tema. Per il resto amici, fidanzata, musica, le solite cose”. Concreto, autentico e con i piedi saldamente ancorati per terra.

Marco Simoncelli, uno che ci metteva il cuore

Andando avanti a chiacchierare mi raccontò che vincere in sella alle due ruote era da sempre il suo obiettivo e di quanto ci avesse lavorato su con forza di volontà e determinazione, convinto che quando si crede in quel che si fa si è già a metà dell’opera. E così il discorso si spostò dalle corse alla vita. Marco Simoncelli, seppur giovanissimo all’epoca, aveva già capito che la vita non regala niente a nessuno, nemmeno ad un numero 1. Mi parlò dell’importanza di sacrificio e dedizione, ma anche di onestà e correttezza. E mi spiegò di cosa rappresentasse per lui la sua casa, il posto dove andava a ricaricare le pile dopo una gara. Lì sapeva di trovare sostegno, aiuto, comprensione. E respirava amore.

I compleanni che Marco Simoncelli non ha potuto festeggiare

Il 20 gennaio 2018 Marco avrebbe compiuto 31 anni. Dal 2012 sono al fianco della sua famiglia per far crescere quella Fondazione a lui intitolata e fondata sugli stessi valori che papà Paolo e mamma Rossella avevano saputo insegnargli. Anche a me, in questi anni, hanno insegnato molto. Li ho osservati spesso negli inevitabili momenti di difficoltà a fare i conti con il dolore di una perdita che non avrà mai fine. E, grazie a loro, ho imparato a vivere con maggiore riconoscenza ogni giorno della mia vita, a saper trovare sempre e comunque la forza per andare avanti, senza mollare nemmeno nei momenti più bui. Se non hanno mollato loro, io non ho alcun diritto di farlo. Insieme, però, ci siamo fatti anche delle belle risate, di quelle vere e sincere. Anche attraverso questi momenti Paolo e Rossella mi hanno fatto riflettere. Credo che l’espressione massima di questa loro straordinaria forza interiore sia organizzare, ogni anno, il Buon Compleanno Sic: si siedono lì in platea e continuano a far festa per Marco, come avrebbe voluto lui.

Con Paolo Simoncelli, alla posa della prima pietra del primo progetto italiano della Fondazione dedicata al Sic

La Fondazione Marco Simoncelli

Collaborando con la Fondazione Marco Simoncelli vi posso assicurare che di email piene di parole di stima ed entusiasmo nei confronti dell’esempio che hanno saputo dare a tutti noi ne arrivano ancora spesso. Io gliele faccio leggere tutte e loro, ogni volta, rimangono ancora piacevolmente sorpresi da tutto quel calore così affettuoso e sincero. In cinque anni la Fondazione ha raccolto oltre 2 milioni e mezzo di euro con cui ha realizzato grandi progetti di solidarietà ed è così che Marco oggi, attraverso i suoi genitori, continua a essere in mezzo a noi.

Tutte le foto di Marco Simoncelli qui pubblicate sono state scattate da Luca Gambuti, fotografo ufficiale Moto GP, durante quell’intervista del 2008 di cui vi ho raccontato. Quella mattina io non gli chiesi di scattare una foto insieme al Sic. Pensavo che avremmo avuto tanto tempo, ma la vita è imprevedibile e non sappiamo davvero mai cosa ci aspetta dietro la prossima curva.

da www.mytrolleyblog.com

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