È Gianluca Righetti il nuovo tecnico del Rimini, che prende il posto di Simone Muccioli, sollevato dall’incarico lunedì mattina.
Ad introdurre il nuovo condottiero dei biancorossi è stato il patron del Rimini FC, Giorgio Grassi.
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“Il primo argomento che voglio affrontare e anche la prima cosa che voglio dire è il mio estremo rammarico per essere arrivati alla decisione unanime di cambiare guida tecnica – attacca il patron biancorosso –, il dispiacere personale e umano per Simone (Muccioli, ndr), Mattia (Rossi, preparatore atletico ndr) e anche per “Costa” (Costantino Pucciniello, fisioterapista ndr), che lo hanno seguito. Perché in quattro mesi e qualcosa si era instaurato un grande rapporto anche di amicizia personale, che mi auguro rimarrà per il resto della vita. Credo, per come sono fatto io, che ci sia poco da spiegare e da raccontare. Io credo che passato un po’ il trauma, perché io capisco benissimo che per loro tre questo esonero sia un evento complicato da digerire, quando se la sentiranno mi piacerebbe molto che mi chiamino, vengano in ufficio da me con tutto il tempo per spiegarci. Sono stati quattro mesi e mezzo per me molto belli, molto emozionanti, molto vivi. E dal punto di vista umano ho conosciuto tre ragazzi meravigliosi e che credo non abbiano nulla contro di me salvo aver fatto una scelta”.
Questo l’unico accenno al perché sia arrivato l’esonero di un tecnico secondo in classifica, a -1 dalla vetta. “Secondo noi era normale che qualcosa si era rotto e non c’erano le condizioni per arrivare alla fine del campionato, per quanto riguarda Simone, Mattia e Costa. Marco (Martini, viceallenatore, ndr) sapete che rimane con noi. Lo staff verrà in qualche modo ritoccato, ma questa è competenza di Luca (Righetti, ndr). La società dal punto di vista dell’organizzazione sportiva procederà senza vari intoppi”.
“Voglio raccontare qualcosa per sfatare delle fake news che girano sul mio conto, sulla mia personalità, su chi sono, e sono andato indietro negli anni – continua il monologo Grassi -. Qui c’è Luca che può essere anche testimone perché io ho cominciato nel 2003-’04, tredici-quattordici anni fa e per tre-quattro anni facevo quasi solo settore giovanile, la Fya. Una decina d’anni fa ho cominciato a seguire anche un po’ di più la prima squadra, e la prima squadra del Tre Villaggi in poco tempo iniziò una scalata che negli ultimi dieci anni ci ha portato fino all’Eccellenza. E non ho avuto a che fare in questi dieci anni con molti allenatori. In realtà sono stati molto pochi e ve li posso anche citare. Storicamente io sono responsabile solamente dell’esonero di Stefano Bartolini, che fu suggerito dal direttore sportivo di quei tempi, Corrado Massari. È stato di fatto il primo e l’unico esonero fino ad oggi ed oggi ammetto la responsabilità, di cui chiedo scusa prima di tutto ai diretti interessati ma anche per la professione di amore e fedeltà che avevo in estate dimostrato nei confronti di Simone (Muccioli, ndr). Questo è un mea culpa che faccio. Con gli altri allenatori ho avuto rapporti bellissimi. Sono felice che qui ci sia Manuel Amati, siamo tuttora amici e in questo momento è a Rimini. Non sono un “mangia allenatori” come qualcuno vorrebbe farmi passare. Poi c’è Bizzotto, con cui ho avuto un ottimo rapporto. I due che sono quasi amici del cuore come Luciano Mularoni, oggi in predicato di diventare allenatore della Nazionale Sammarinese, e Alessandro Pollini. Non ricordo allenatori che abbiano avuto a che fare con me che si siano sentiti maltrattati sia professionalmente che umanamente. Gli ultimi cinque anni sono stati come prima squadra nel segno di Luca Righetti”.
Su come viene gestita la società. “Nei momenti importanti, devo sfatare un’altra diceria: io sono un uomo molto democratico, l’unica cosa che faccio alla fine se sottoscrivo una decisione mi assumo le responsabilità, quindi tutto quello che succede alla fine è colpa mia”.
Grassi ripercorre gli ultimi mesi: “Partiamo da Mastronicola, ingaggiato i primi di agosto con scelta unanime. Abbiamo avuto un piccolo problema a Natale, non è vero che era stato esonerato, è vero che questa piazza che è così calda dopo Sant’Agostino ne avrebbe voluto la testa. Ma io evidentemente non cambierò mai un allenatore sulla spinta della piazza. A me la piazza non interessa. Io faccio sempre quello che ritengo opportuno fare nel momento in cui decido di farlo e ne sopporto le conseguenze. Muccioli quando una folla per i momenti abbastanza compatta lo aveva aspettato fuori dallo stadio dopo la Sangiovannese con quei confronti che a me non piacciono molto da sotto il mento, noi saremmo stati degli eroi… Avremmo mandato via l’allenatore che nessuno voleva più. Se abbiamo deciso di esonerarlo ieri avremmo avute le nostre buone ragioni, ma non ve racconteremo neanche. Questa è un’altra cosa su cui voglio essere chiaro. Per quello che riguarda Mastronicola male male non abbiamo fatto: recuperato il rapporto con il cosiddetto patto di ferro, quella squadra non ha più perso una partita. Penso sia stato qualcosa più di un caso, siamo andati a mettere a posto qualcosa che in quel momento non andava bene. E penso che 97 punti non siano stati frutto del caso o del caos, ma di una programmazione che aveva visto giusto”.
“Questa società, che disputa dei campionati che sono poco più che tornei di bar… Mi piacerebbe tanto avere una squadra di professionisti, ma non ho i mezzi economici per farlo. 98+34 punti, fate voi la somma, abbiamo fatto finora la media di 2.4 punti a partita. E credo non siano pochi”.
Tornando a Mastronicola. “Quando siamo arrivati alla fine abbiamo deciso di non rinnovare il contratto a Mastronicola, non lo abbiamo esonerato – continua Grassi –. Abbiamo sondato il mercato, incontrato un sacco di persone e incontrato anche Simone Muccioli. Alla fine abbiamo concluso che era la persona giusta, e lo abbiamo fatto con il massimo della serenità tanto che io mi sono speso come poche volte nella vita perché forse non ho detto tante volte a Muccioli che lo amavo quanto lo dico alle donne o a mia moglie. Quindi, immaginate quanto ci credevo in questo rapporto. E il primo a perdere sono stato io, a venire qui con la cenere sul capo sono io. Ho sbagliato perché le persone non si conoscono mai fino in fondo e può succedere”.
“Nel comitato che stava esaminando la figura di Simone Muccioli c’era anche Gianluca Righetti. Quando due-tre giorni fa ho chiamato Luca (Righetti, ndr) e gli ho detto tienti pronto, lui cosa ha detto? “Starete scherzando”. La scelta di non confermare Mastronicola è stata adottata all’unanimità, la scelta di ingaggiare Muccioli è stata presa all’unanimità, la scelta di esonerare Muccioli è stata presa all’unanimità”.
“Tutte le domande che mi fareste secondo me si riferirebbero a che cosa come perché… quindi dovrei parlare di una persona che non c’è, che in questo momento non avrebbe la possibilità di dire la sua. Io questo non lo trovo giusto, e quindi non risponderò alle domande sull’esonero di Simone”.
Un’unica puntualizzazione: “Non è vero che c’erano problemi nello spogliatoio”.
Si passa poi alla presentazione di Righetti: “Luca Righetti è colui che ha il merito o la colpa che noi siamo qui, decidete voi qual è il sostantivo. Luca Righetti è con me da 12-13 anni, ha passato più tempo con me che in qualunque altra squadra. Io a Luca sono legato da un rapporto fortissimo. Abbiamo avuto in 12-13 anni solo due scontri. Ha un pregio enorme: è un uomo leale, e a me piacciono le persone leali, è un aziendalista, che sa i mezzi e le potenzialità della società e non ti chiede mai qualcosa che metterebbe in difficoltà la società”.
“Non mi interessano i suoi successi sportivi, ne ha avuti tanti. È stato un giocatore di Sacchi, ha vinto un campionato Primavera, ha avuto maestri importanti. È un uomo ferreo, duro, rigoroso e leale. E anche con grandi qualità tecniche. Cosa ci aspettiamo da lui? Nulla. Che conduca la società con il tatto, il talento, quello che ha fatto in cinque anni con la Fya. Se l’è giocata con tutti. Perché non l’abbiamo preso prima? Perché, ha detto, sono un soldato, sono un aziendalista. Se la società mi chiede di aiutare il nuovo allenatore e seguire il settore giovanile io sono a disposizione. Io gli sarò grato per il resto della vita”.
Una battuta sulla campagna acquisti: “Entro questa settimana faremo l’annuncio ufficiale di giocatori importanti, pochi, ma molto molto importanti. Non lasceremo a casa nessuno della rosa attuale, salvo chi vuole andare via. Stamattina abbiamo preso un giocatore importante, siccome non ha firmato non lo annunciamo”.
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Ed ecco le prime parole di Gianluca Righetti da allenatore del Rimini: “Io sono orgoglioso di allenare questa squadra, per me è un onore essere stato chiamato e darò l’anima per questa società e per questa squadra, questo ve lo posso garantire. Sento Rimini nel cuore e veramente sono un aziendalista. Quindi non mi sentirà mai qualcuno di voi chiedere un giocatore, lamentarmi perché manca qualcosa. Io devo allenare, faccio con quelli che ho. E voglio tirare fuori da ognuno il massimo che può dare. Questo è il mio compito, la mia voglia. E cercherò di fare il meglio possibile. Mi auguro che il meglio possibile sia portare il Rimini in serie C. Non è facile subentrare a una persona che era a buon punto dalla testa. Quando mi hanno chiamato gli ho detto “siete matti”. Io darò il duecento per cento. Penso che al posto mio vorrebbero esserci tante persone. Questo deve essere stimolante per noi, per me, per la società e soprattutto per i giocatori, chiamati a dare qualcosa in più per dimostrare di valere Rimini. Se prima davano cento, adesso devono dare centodieci”.
Sul suo “credo” calcistico. “Io sono un allenatore a cui piace giocare a calcio e non guardare gli altri, ma i miei. Io non faccio vedere le partite della Correggese perché se noi vogliamo vincere il campionato dobbiamo andare a Correggio e dire: “noi siamo il Rimini e vogliamo vincere, a prescindere da chi gioca nella Correggese”. Secondo me noi dobbiamo cercare di mettere una mentalità, un impianto di gioco, una squadra. Io non mi permetto di giudicare nessuno, io faccio un calcio diverso, molto offensivo e molto aggressivo”.
Sul mercato: “In questo momento abbiamo bisogno di un difensore perché tra infortuni pregressi, vedi Vesi, e Cola, con l’infortunio al piede…”
“Vincere il campionato? Viene chiesto di fare più punti possibili, poi si vede alla fine, tutti vogliono vincere. Anch’io non sono venuto qua per dire: arrivo quarto, voglio vincere. Dei correttivi andranno fatti, ma a me piacerebbe vincere sempre 4-1 o 4-2. Non mi piace prendere tanti gol, sia chiaro, l’anno scorso ne abbiamo presi tantissimi (con la Fya, ndr), ma siamo stati la squadra che ha segnato più gol in Eccellenza dopo il Rimini. Io dico sempre sono un figlio di Sacchi. Nell’anno di Sacchi a Rimini abbiamo preso pochissimi gol con una squadra Primavera. Avevamo un grande, grande allenatore”.
Sull’attitudine a farsi cacciare spesso dal campo. “Ho già detto a Marco (Mercuri, ndr) di prendermi per la giacca. Io purtroppo vivo la partita in maniera intensissima e purtroppo spesso vengo espulso. Cercherò di limitarmi. Spero di essere espulso il meno possibile”.
Poi una rivelazione: “Una cosa che voglio dire per farvi capire la mia voglia di essere qui e di far bene: io sono venuto qui ad allenare senza chiedere un euro. Quello che mi darà lo deciderà Giorgio (Grassi, ndr) in base a quello che farò perché per me è un onore essere qui”.
Il debutto è immediato, perché già domani (mercoledì) pomeriggio (ore 14:30) il Rimini sarà di scena a Matelica per la Coppa Italia. “Domani a Matelica io farò giocare tutti quelli che non hanno giocato fino adesso perché se tu vuoi portare a livello gli altri che sono fuori è giusto far vedere che anche loro hanno la possibilità di giocare. Secondo, vengono con noi anche quelli che non giocano, facciamo allenamento tutti lì. Quelli che hanno giocato poco, Pasquini, Mazzavillani, Protino, Di Stefano, Dormi, Righini (che ha fatto venti minuti domenica) giocheranno”.
Ha un messaggio per Muccioli? “Per Simone mi dispiace. Inizialmente l’allenatore del Rimini avrei dovuto farlo io. Giorgio mi disse “ho un allenatore che è meglio di te perché sembra te con 15 anni in meno”. E io dovevo curare delle cose. È una sconfitta secondo me. Simone ha avuto un buon rapporto con me”.
Infine: “Io sono svizzero, ho passato l’infanzia a Cesena. Sono del Bronx, carattere forte!”
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La conferenza stampa integrale sarà trasmessa alle ore 21 su Icaro TV (canale 91).