I precedenti non sono incoraggianti, con le piazze di San Benedetto del Tronto e Bisceglie che hanno accusato un dietrofront quando tutto sembrava fatto. A sentire il diretto interessato, Vincenzo Longo, intervistato da QS, il supplemento sportivo de “Il Resto del Carlino” in edicola questa mattina (giovedì 16 giugno), per mancanza di chiarezza “e io non ho intenzione di fare salti nel vuoto”.
“Sull’AC Rimini non sono emerse sorprese, il presidente è stato trasparentissimo” ci ha detto ieri Marco Nacciarriti, incaricato dal 61enne imprenditore originario di Filottrano di analizzare i conti della società biancorossa.
Quindi, i presupposti perché l’operazione possa andare in porto ci sarebbero tutti. “La volontà c’è – ha aggiunto Longo –, ma non devono uscire fuori altri debiti”.
L’imprenditore marchigiano metterebbe sul piatto poco più di un milione di euro per acquisire l’80% di quote della società (il resto resterebbe nelle mani di Fabrizio De Meis). “Un milione e settanta per la precisione – ha detto sempre al Carlino –. Noi le possibilità di garantire questa somma le avremmo, ma prima ci vogliono delle certezze. Tutto deve essere chiaro”.
Longo conosce De Meis dal 2014 e vorrebbe aiutarlo in un momento di difficoltà. “Se tutto va bene le garanzie e il tempo per fare questa operazione ci sono. Mi sto già muovendo anche in Lega per la fidejussione. Quella non è un problema”.
Il tempo è galantuomo e ci dirà (presto) se sarà lui il “salvatore” del Rimini. Visti i precedenti, e in questo caso mi riferisco alle trattative legate al Rimini negli ultimi mesi, è bene non farsi troppe illusioni. Certo, il nome di battesimo richiama quello del (non me ne vogliano gli altri) più grande presidente della ultracentenaria storia biancorossa: Vincenzo Bellavista. Che sia un segno del destino?