Il magnifico cortile della Biblioteca Gambalunga di Rimini, da luogo solitamente silenzioso e di passaggio, si è completamente trasformato riempiendosi di colori, musica e volti lo scorso 29 maggio in occasione dell’evento conclusivo del progetto “La via che non ti svia”.
Un progetto pensato dal Comune di Rimini e presentato insieme all’Unione di Comuni Valmarecchia e all’Ufficio scolastico territoriale che, con un ottimo piazzamento in graduatoria, ha ottenuto un finanziamento di 130.000 euro nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi. Obiettivo: svolgere azioni rivolte in particolare all’inclusione sociale di giovani di “seconda generazione” ma coinvolgendo anche le loro famiglie e altri minori stranieri e italiani.
Musica, immagini e video, graffiti, biblioteca vivente, apericena multiculturale…gli ingredienti di questo bel momento di festa, integrato da una breve performance teatrale coordinata da Roberto Sardo di cui sono stati protagonisti un gruppo di ragazzi rifugiati politici accolti dal progetto SPRAR Rimini Porto Sicuro.
“Il progetto ha coinvolto quest’anno circa 500 giovani della provincia di Rimini, e in particolare, oltre 60 ragazzi immigrati per le azioni che si sono svolte nelle scuole” – racconta Patrizia Fiori, referente del Comune di Rimini per le politiche di integrazione e coordinatrice delle attività progettuali.
“Ma ha avuto anche un altro grande merito che è quello di aver messo in rete diverse organizzazioni del territorio creando una bella sinergia e un impegno condiviso finalizzato ad un obiettivo comune: valorizzare le diversità di cui i giovani stranieri sono portatori”.
Protagonisti a vario titolo delle azioni progettuali molti soggetti: a partire dalla Coop. Eucrante, Ass.ne S. Zavatta ONLUS, EducAID, Coop. Sociale Il Millepiedi, Fond. Enaip S. Zavatta, Coop. e Ass. Sociale Madonna della Carità.
Ascoltiamo direttamente alcuni degli operatori coinvolti, a partire da Giorgia Guenci Villa della Cooperativa Eucrante: “Come Eucrante ci siamo occupati principalmente delle attività di orientamento alla scelta della scuola superiore con i ragazzi di III Media, coinvolgendo nel progetto anche le loro famiglie per favorire il dialogo, in questo momento che per i ragazzi è sicuramente delicato e carico di preoccupazione e attese. Ma abbiamo svolto anche attività specifiche di tutoraggio e sostegno allo studio, rivolte in particolare ai giovani in difficoltà, per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica”.
Protagonisti del settore dedicato all’“educativa di strada” un’equipe di educatori della Coop. Millepiedi e dell’Ass.ne Sergio Zavatta ONLUS. Spiega Paolo Vairani: “Le attività in strada sono state innanzitutto finalizzate a un primissimo aggancio per incontrare i ragazzi nei luoghi in cui abitualmente si ritrovano. Abbiamo poi cercato di conoscerli meglio per scoprire anche le loro passioni, i loro interessi, i loro talenti. A partire da queste conoscenze, abbiamo proposto per loro alcune attività laboratoriali e formative e un torneo di calcetto, ‘Il gol che non ti svia’. Stretta collaborazione è stata avviata con i centri giovani del territorio, in particolare Casa Pomposa, RM25, Yuzz, Ora d’aria”.
Molte altre le azioni realizzate in questo anno di attività, a partire dai video che hanno prodotto i ragazzi dell’I.S. Tonino Guerra di Novafeltria nell’ambito dei laboratori proposti da EducAid, le video-interviste realizzate a Rimini, Pietracuta, Poggio Torriana, Santarcangelo, Novafeltria, le attività di street art, i laboratori di barman, aerografia, hip hop, inglese, il sostegno allo studio e potenziamento linguistico. Le diverse azioni sono state raccontate attraverso un video realizzato da Albo Romanotto, proiettato in anteprima proprio in occasione della festa finale.
Obiettivo degli educatori che hanno accompagnato i ragazzi nel percorso è stato quello di favorire il loro senso di autostima, la loro conoscenza delle risorse del territorio, la loro integrazione e contemporaneamente valorizzare il loro protagonismo prevenendo situazioni di disagio sociale o elevata conflittualità.
Che cos’è integrazione secondo i ragazzi coinvolti nel progetto?
Per Fabio significa innanzitutto “farsi degli amici”. Per Giulia è come una torta in cui “metti insieme farina, cioccolato, zucchero…e speri che venga fuori un buon dolce”. Per Angelo è difficile perché, a volte, ci si sente come “a metà tra due culture e due paesi”.
Sicuramente la strada per una reale inclusione sociale non può essere calata dall’alto ma passa anche da questi piccoli, ma preziosissimi, passi.
Silvia Sanchini
CANALE YUOUTUBE UFFICIALE: https://www.youtube.com/channel/UCCf-evz3zVBcdFDkKAMjsjQ
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