Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte in Italia con il 44% di decessi e il numero di infarti è in continua crescita in relazione all’innalzamento della vita media.
Contribuiscono a questo triste primato soprattutto le malattie associate all’aterosclerosi la cui comparsa è favorita da uno stile di vita sempre più caratterizzato dall’abuso di fumo, alcol e droghe, dalla sedentarietà e da una dieta poco attenta a soddisfare, senza eccessi, i reali bisogni dell’organismo. Clinicamente l’aterosclerosi può essere asintomatica oppure manifestarsi, di solito dai 40-50 anni in su, con fenomeni ischemici acuti o cronici, che colpiscono principalmente cuore, encefalo e arti inferiori.
Chi sopravvive a un attacco cardiaco diventa un malato cronico. La malattia modifica la qualità della vita e comporta notevoli costi economici per la società. In Italia la prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille (dati Istat). Il 23,5% della spesa farmaceutica italiana è destinata a farmaci per il sistema cardiovascolare. Fortunatamente oggi la vita del paziente colpito da infarto è arrivata a standard decisamente soddisfacenti grazie ai livelli raggiunti dalla medicina ma anche alla prevenzione.