Per Gesù regnare non è comandare, “alla maniera di questo mondo”, ma “obbedire al Padre”, perché si compia il suo disegno d’amore e di salvezza. È la riflessione di Papa Francesco che ha celebrato in Piazza San Pietro la Santa Messa con rito di canonizzazione di Giovanni Antonio Farina, Ludovico da Casoria, Nicola da Longobardi, il saludecese Amato Ronconi (ca 1226-ca 1292) e degli indiani Kuriakose Elias Chavara della Sacra Famiglia ed Eufrasia Eluvathingal del Sacro Cuore. In piazza c’erano 50mila persone, tra le quali una nutrita rappresentanza saludecese con i 21 pellegrini arrivati a Roma a piedi. Al termine della celebrazione il Santo Padre ha rivolto il proprio saluto alla numerosa delegazione riminese; nell’incontro privato l’amministrazione comunale ha rivolto al Papa l’invito a recarsi in visita a Saludecio durante i festeggiamenti per Santo Amato in programma l’8 maggio.
Il Papa ha auspicato che i quattro santi italiani «nati nelle provincie di Vicenza, Napoli, Cosenza e Rimini, aiutino il caro popolo italiano a ravvivare lo spirito di collaborazione e di concordia per il bene comune e a guardare con speranza al futuro, confidando nella vicinanza di Dio che mai abbandona, anche nei momenti difficili».
E ha anche ammonito «quanti nella Chiesa siamo chiamati ad essere pastori, non possiamo discostarci da questo modello, se non vogliamo diventare dei mercenari. A questo riguardo, il popolo di Dio possiede un fiuto infallibile nel riconoscere i buoni pastori e distinguerli dai mercenari».
Commenta il sindaco di Saludecio Dilvo Polidori: «Una giornata stupenda. Finalmente si è realizzato quello che da 15 generazioni stavamo aspettando. Fratel Amato fu proclamato Beato nel 1776, ci sono voluti più di 200 anni per arrivare a questo momento. E’ stata una grandissima emozione per me e per le centinaia di fedeli arrivati oggi a Roma per santificare Amato. Ci siamo commossi, abbiamo vissuto questo momento con grande gioia e fede. La devozione a Santo Amato era palpabile, la gente ci teneva davvero tanto, e finalmente il momento è arrivato».