Gloria Gaynor non sale sul palco. Bufera su organizzazione, pubblico imbufalito
Per dirla con una canzone di Gloria Gaynor, quella di ieri sera per la Succi & partners è stata probabilmente ‘the last dance’. Peccato che non ci sia stato nemmeno il primo, di ballo. O meglio, i Trammps ce l’hanno messa tutta per cercare di mettere qualche pezza ad un’organizzazione che ha fatto acqua da tutte le parti. E, questa volta, il meteo non c’entra nulla. Migliaia di persone, 5 mila i paganti, altre assiepate fuori dalle transenne, per assistere al concerto della regina della disco music che però, arrivata a Rimini, ha deciso di non esibirsi per una questione di cachet. L’organizzatore Gianni Succi parla di ‘capricci da diva’ e dice che la Gaynor poco prima di salire sul palco, ha alzato il suo compenso pretendendo diverse migliaia di euro in più rispetto a quanto pattuito. Gli addetti ai lavori dicono di non averla nemmeno vista (ma in effetti c’era, era alloggiata a Pesaro) e di non essere stati pagati. La verità ufficiosa o ufficiale verrà fuori nelle prossime ore. Intanto, ripensando alla serata, si era capito già da subito che qualcosa non stava andando secondo i piani. Alle 22 ancora il concerto non era iniziato. I Trammps (quelli di Disco Inferno) oggi arzilli settantenni, hanno fatto il loro ingresso sul palco, di fronte alla platea infreddolita, con un’ora e un quarto di ritardo. Ad introdurli, Paolo Cattaneo di Radio Capital che ha detto ‘Io non presenterò questa serata per questioni deontologiche’. Parole sibilline alle quali nessuno, lì per lì, ha fatto caso. Il concerto comincia, i maxischermi montati sul palco a favore di pubblico non funzionano, avrebbero dovuto trasmettere delle immagini dei meravigliosi anni della disco music. Forse, hanno pensato i presenti, è stato questo problema tecnico a ritardare l’inizio del ‘big event’. Poi le pause lunghissime tra un’esibizione e l’altra, ed infine una versione di ‘disco inferno’ prolungata fino all’agonia. A mezzanotte meno un quarto, di Gloria Gaynor non c’è traccia. Rapidamente tra il pubblico, che voleva scaldarsi sulle note della disco music, si rincorrono le prime voci: la Gaynor non c’è. Sul palco è il panico: tornano i Trammps e ricominciano con Disco Inferno ma nessuno dell’organizzazione esce a spiegare cosa stia succedendo. Qualcuno dice che la serata continuerà con la musica del dj ma la pezza si rivela peggio del buco.
Il pubblico rivuole indietro i soldi del biglietto, qualcuno grida ‘buffoni’, qualcuno minaccia di rubare le sedie, tutti vogliono sapere il nome dell’organizzatore.
La reazione dei presenti, seppur delusi ed arrabbiati, è stata comunque composta e civile, ed in modo ordinato, alla spicciolata, hanno abbandonato l’area del concerto.
Succi arriva a protesta finita, entra nel container dove era stata allestita la biglietteria ed esce con una valigia e dei fogli in mano. E’ molto provato e non vuole parlare con nessuno. ‘Sono sconvolto’ ha detto ai giornalisti che hanno cercato di parlare con lui. Una volta arrivato alla macchina è stato fatto visitare dalla croce rossa. Toccherà a lui spiegare, quando si sentirà meglio, che cosa è successo e se chi ha pagato il biglietto (tra i 30 e gli 80 euro), per un concerto che non c’è stato, potrà riavere indietro i suoi soldi. Amareggiato l’assessore Sadegholvaad (il comune patrocinava l’evento) che non s’immaginava potesse succedere una cosa del genere. Le forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri presenti per il servizio d’ordine) non hanno raccolto alcuna denuncia per il momento. Più che ‘The best disco in town’ è stato ‘The best fiasco in town’.