La visita pastorale del vescovo Lambiasi. La parrocchia di San Martino
La scheda della parrocchia:
E’ datata 20 settembre 1217 la prima menzione della “capella Sancti Martini de arzune” dipendente direttamente dai monaci Olivetani di Scolca. La cappella sorge sul colle chiamato in dialetto “cavrett dl’arvura” verso Scacciano e vi rimane fino al terremoto del 1786 che la danneggia al punto da non poter essere restaurata. La chiesa viene quindi ricostruita spostandola in località Casette per avvicinarla alla popolazione che si era spostata lungo l’asse della Flaminia. Per quasi 200 anni la chiesa di San Martino rimane unico riferimento religioso per i fedeli a sud del Rio Melo.
La costruzione della nuova chiesa è voluta da don Alfredo Montebelli, parroco di San Martino dal 1937 al 1966, che corona il suo sogno di realizzare un nuovo edificio di culto a Riccione Paese, più moderno e soprattutto più grande. La posa della prima pietra avviene il 20 maggio ’62 e l’inaugurazione il 10 marzo 1963. Le dodici vetrate sono state realizzata tra l’86 e il ’92 e descrivono i sette sacramenti, la nascita della Chiesa, l’Incarnazione, la Passione, la morte e la risurrezione di Gesù.
L’attuale presbiterio risale al 1999-2000 e il mosaico di fondo evidenzia la Croce di Cristo quale fonte di luce e amore.
Per servire meglio la popolazione stabilitasi a Riccione alta, e non dividere ulteriormente la comunità parrocchiale, nel 1982 viene costruita la chiesa di San Francesco come chiesa succursale.
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