Inaugurazione Villa Mussolini. Le voci della polemica
Il rudere di Villa Mussolini è stata acquistato anni fa dalla Fondazione Cassa di Risparmio; della ristrutturazione si è fatto carico il comune di Riccione, che vi ha investito un milione di euro circa, e per contratto potrà utilizzarla per trent’annni per attuare il progetto di rilancio approvato dal Comitato scientifico. Ieri sulle polemiche è intervenuto l’assessore alla Cultura di Riccione, Francesco Cavalli.
La presenza del figlio del Duce, confermata, più la possibilità che fossero esposti dei cimeli della famiglia Mussolini, smentita ieri, ha suscitato nei giorni scorsi le proteste dell’Anci, l’associazione dei partigiani, cui si è associata la CGIL, e di rappresentanti dei partiti della sinistra e di associazioni. Per l’amministrazione, Romano Mussolini è solo uno dei 350 ospiti dell’inugurazione; per chi lo critica, Villa Mussolini diventa con la sua presenza, un simbolo di tempi bui e non ancora dimenticati.
Ascoltiamo i critici: Giovanni Benaglia, Segretario Sinistra giovanile
e Pierpaolo Gambuti segretario di Rifondazione comunista e attivista del movimento No Global:
Questa sera, si terrà una riunione alle 21 alla Casa del popolo di viale Ceccarini, per promuovere un’iniziativa in contemporanea all’inaugurazione, forse una mostra sui valori della Resistenza in uno dei parchi di Riccione.
Al sindaco arriverà anche la richiesta di ripensare non solo l’inaugurazione: la proposta è infatti quella di intotolare villa e parco alle vittime di fascismo e nazismo.Romano Mussolini ha trascorso nella Villa la sua infanzia, negare la sua presenza è un gesto che non tiene conto degli affetti e della storia: è la posizione di An espressa da Filippo Airaudo, capogruppo in consiglio comunale a Riccione.