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Attualità Rimini

Convegno su giovani e droga. Il Questore: "imprenditori mettono profitto davanti a vite umane"

In foto: Il questore Improta al convegno
Il questore Improta al convegno
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 9 mag 2018 18:45 ~ ultimo agg. 10 mag 13:13
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‘Per una volta. Le scelte che cambiano la vita’, il titolo del Convegno di ieri al Centro Tarkovskij di Rimini, organizzato dalla Prefettura in collaborazione con la Questura e con l’Ufficio Scolastico Territoriale. Il tema era “alcool e giovani” e “droga e giovani”.

È stata anche una opportunità per comprendere cause ed effetti dell’uso di droga e dell’abuso di alcool sia sull’organismo umano che nelle relazioni sociali. Il Prefetto Gabriella Tramonti ha introdotto la giornata di studio. Il Convegno, al quale hanno preso parte Autorità civili, Amministratori Locali, Forze di polizia e militari, Istituti Scolastici, dipendenti di uffici pubblici e personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno in servizio presso la Prefettura e presso la Questura, ha vissuto su due momenti distinti. Il primo, curato dal giornalista e “cantastorie” Luca Pagliari, il quale attraverso la narrazione della storia vera di una ragazza, Kristel, promessa campionessa dello sci che ha scelto di optare per l’assunzione di sostanze psicotrope in una serata in discoteca in cui veniva festeggiato il 18° compleanno di un’amica, ha dato voce al dramma. La storia di Kristel ha ispirato il titolo del convegno.

Per quell’unica volta Kristel, a 19 anni, ha pagato con la propria vita e oggi di lei vivono gli organi che i genitori hanno concesso di donare.

Il Questore Maurizio Improta ha sottolineato (ricordando anche il caso del quindicenne Lamberto Lucaccioni morto a Riccione dopo aver fatto uso di sostanze), come il problema sia decisamente di natura culturale/imprenditoriale dal momento che: “rispetto al profitto, anche gli imprenditori (gestori di discoteche, organizzatori di eventi,) chiudono gli occhi fingendo di non vedere realtà a volte drammatiche che ben conoscono ed ha evidenziato i diversi obiettivi in campo perché “la nostra è un’impresa che fa sicurezza, mentre l’altra è un’impresa che fa soldi”.

Il Sostituto Procuratore Stefano Celli ha invece posto l’accento sull’apparente “normalità” di coloro che commettono determinati generi di reati, rendendo ben visibile la circostanza che per scelta essi “hanno messo un piede di là piuttosto che di qua” ed invitando, pertanto, i giovani presenti a compiere la scelta giusta.

Il Dirigente Medico del Servizio 118 Olga Levchyshyna ha rilevato come non di rado i giovani mostrino di avere una visione della vita “da cartone animato” e, dopo aver scientificamente affermato che non esistono sostanze psicotrope (anche quelle comunemente definite “leggere”) che non provocano danni cerebrali, ha invitato gli studenti presenti a fare “un passo avanti”, anche da testimoni, fornendo informazioni utili sul verificarsi di specifiche circostanze che purtroppo possono finire in tragedia (come nella vicenda narrata da Luca Pagliari,

in cui gli “amici” hanno semplicemente accompagnato la ragazza a casa…dileguandosi).

La Biologa Franca Gentilini ha, invece, posto l’accento sull’incidenza negativa che l’uso di sostanze stupefacenti o l’abuso di alcool hanno sullo sviluppo bifasico dei giovani (emotivo e cognitivo) ancora in pieno compimento, evidenziando le positive esperienze della peer-education capace di avvicinare i giovani ad una maggiore consapevolezza, attraverso momenti cognitivi condotti da altri giovani (appositamente formati) in grado di usare un linguaggio “alla pari”.

L’Assistente Sociale Nives Giola ha rimarcato la necessità di porre un limite alle estrinsecazioni dei giovani in quanto “mentre la mancanza genera desiderio, il vuoto genera angoscia” ed ha richiamato l’attenzione sull’esigenza di restituire consapevolezza all’attuazione delle azioni e dei gesti.
quattrocento presenti e, in particolare, gli studenti, hanno seguito l’intero evento.