Il SAP di Rimini su cattura degli stupratori: bel lavoro, ma in condizioni indecenti
Il SAP di Rimini è orgoglioso del risultato ottenuto nell’indagine che ha portato alla cattura dei giovani ritenuti responsabili del doppio stupro accaduto a Miramare la scorsa settimana, e che ha visto tra le vittime una donna polacca e una trans peruviana. Il sindacato autonomo di polizia plaude al lavoro svolto dai colleghi e dalle colleghe in questa intensa e sfiancante settimana d’indagini, ma sottolinea anche l’inadeguatezza delle sedi e la mancanza di spazi idonei a svolgere un lavoro in completa sicurezza. Dopo questa ulteriore dimostrazione di grande capacità professionale, l’appello del SAP è rivolto a tutti i politici affinché s’impegnino ad aiutare cittadini e poliziotti ad avere un futuro più sicuro.
Il comunicato stampa del Sindacato Autonomo di Polizia:
Professionalità, impegno, dedizione al lavoro e grande spirito di sacrificio, ancora una volta hanno connotato il lavoro svolto sia dai poliziotti che senza sosta hanno preso parte alle indagini, sia da tutti coloro che, fra le difficoltà ormai croniche della questura, hanno continuato a prestare la loro opera con scrupolo ed enorme dignità, in modo da poter lasciare indisturbati i colleghi che si stavano occupando di un caso di così grande risalto giudiziario, sociale e mediatico che ha portato ancora una volta l’operato della Polizia di Stato in prima pagina.
Nel corso degli ultimi anni purtroppo, quasi ciclicamente, si sono verificati episodi di violenze simili a quelle accadute in questa estate, ma mai si era avuto tanto risalto agli occhi del mondo.
In quei casi, come in questo, ciò che ha consentito di conseguire gli esiti raggiunti, sono stati immancabilmente lo scrupolo e il sacrificio del personale della Questura di Rimini ed anche, nello specifico, la massima collaborazione con il Servizio Centrale Operativo e con le specialità presenti sul territorio, fra le quali, in particolare, la Polizia Postale, la cui sede locale, a differenza di quanto accaduto in altre realtà italiane, è ancora aperta grazie anche all’impegno profuso dal Sindacato Autonomo di Polizia (nonostante il personale trasferito in previsione della chiusura, non sia più stato sostituito e di conseguenza la Sezione sia sotto organico).
Vogliamo sottolineare che tutti hanno lavorato in situazione di massima criticità, pur non avendo una sede decorosa ed uffici idonei, né per accogliere le vittime, né per custodire gli arrestati, né per ricevere i giornalisti: le immagini dei TG raccontano una realtà chiara circa la logistica della nostra questura, gli arrestati sono giunti in questura e da essa ripartiti per la consegna all’Autorità Giudiziaria, per così dire in mezzo alla strada, poiché non esiste un luogo riservato dove far accedere le auto di servizio.
Altrettanto dicasi per le interviste rilasciate dal Questore Dr. Maurizio Improta. I giornalisti sono stati ricevuti sulla pubblica via in quanto all’interno dell’edificio non ci sono spazi consoni per poter accogliere “gli ospiti”. Immaginiamoci quindi come si possa lavorare dignitosamente e in sicurezza.
Ancora una volta il SAP chiede che alla Questura di Rimini venga assegnata una sede che consenta a tutti i polizotti di lavorare in sicurezza e agli utenti di poter essere accolti nella maniera dovuta. Da tempo chiediamo il passaggio di fascia della Questura che consentirebbe di aumentare il numero di personale assegnato, di avere nuovi e più efficienti mezzi e di poter garantire anche il pagamento delle ore di straordinario in esubero.