Villa del Bianco, scuola di vita
Ci sono mondi fantastici popolati di elfi, gnomi o fate. Ma c’è un modo fantastico forse ancora più affascinante e misterioso. È un mondo in cui gli educatori portano sempre nel loro zaino confezioni di tic tac. In cui una cannuccia e una bacinella piena di acqua e sapone possono regalare la felicità. In cui si mangia in compagnia di allegre canzoncine. In cui si applaude per una vocale indovinata.
Il mondo dell’autismo è un mistero, di cui sappiamo ancora molto poco. Non se ne conoscono esattamente le cause, non esiste una cura nota. Spesso comprendere cosa prova o cosa desidera comunicare una persona che presenta un disturbo dello spettro autistico è impossibile.
E così, come davanti a tutti i più grandi enigmi, se non puoi ottenere risposte puoi metterti almeno in ascolto, cercare di osservare o di capire.
A Villa Del Bianco, a Misano Adriatico, trascorrono ogni anno l’Estate circa 20 ragazzi con autismo. Gli stessi ragazzi si ritrovano in questa antica villa, donata da Giuseppe Del Bianco e messa a disposizione dal Comune di Misano Adriatico grazie all’appello di una mamma, anche durante le vacanze di Natale e di Pasqua.
Il progetto è frutto di una collaborazione tra la cooperativa sociale Il Millepiedi, i comuni di provenienza dei diversi ragazzi e in particolare il Comune di Misano (capofila), i piani di zona, l’associazione Rimini Autismo e il Centro Autismo dell’AUSL.
Trascorrere qualche ora a Villa Del Bianco significa immergersi in una realtà forse indecifrabile ma al tempo stesso strabordante di amore, comprensione, coraggio. Una realtà che coniuga un alto livello di professionalità e preparazione a un lavoro fatto di pazienza e piccoli quotidiani gesti di cura. Un progetto in cui si intrecciano in maniera virtuosa diverse esperienze: quella delle istituzioni e dei servizi sociali competenti, quella degli operatori e le famiglie con i loro ragazzi.
Ne sono convinte Serenella Grittani (Responsabile Centro Autismo di Rimini) e Elisa Curzi (psicologa del Centro): “Villa del Bianco è testimonianza di una possibilità di sinergia tra istituzioni pubbliche, sociali e sanitarie, associazionismo e privato sociale, che fanno convergere iniziative, idee e risorse per trovare nuove risposte alla singolarità dei bisogni dei ragazzi ospitati. Sembra la cosa più semplice e scontata del mondo, ma è ancora molto rara! Noi operatori inoltre riteniamo molto importante che Villa del Bianco sia luogo di allenamento di abilità ed esplorazione di nuovi interessi, oltre che opportunità di interazione sociale e divertimento, perché nell’autismo ‘quello che è inutile è dannoso’ (come ha affermato Donata Vivanti, ex presidente Autismo Europa)”.
Luca Urbinati, psicologo specializzato in disturbi dello spettro autistico, svolge un ruolo di formazione e supervisione incaricato dall’associazione Rimini Autismo. “Ad oggi nel nostro territorio non esistono centri estivi specializzati per accogliere ragazzi con autismo – ci spiega. “E così questi ragazzi rischierebbero di rimanere a casa o in progetti non adeguati alle loro esigenze. Per questo Villa del Bianco è un progetto importante, perché offre loro una quotidianità pensata su misura. Il mio compito è quello di offrire agli educatori un aiuto teorico e pratico, aiutandoli in particolare nei momenti di gestione delle crisi e quando è necessario individuare modalità di messa in sicurezza”.
A proposito di educatori, a coordinarli è Serafina Omiccioli, della coop. sociale “Il Millepiedi”. È così immersa in questo mondo blu (il colore che tradizionalmente si associa all’autismo) da averlo scelto anche come colore per i suoi capelli: “Per me Villa del Bianco è una seconda casa. La nostra forza è quella di essere un’equipe molto affiatata. Io dico sempre che qui dentro nasciamo colleghi e diventiamo amici”.
“Ogni anno il centro estivo in Villa resta lo stesso ma al tempo stesso si evolve per venire incontro alle esigenze dei ragazzi. Per esempio quest’anno una grande novità sono state le piccole lezioni in gruppo, condotte proprio da Luca”.
E, a questo proposito, Luca aggiunge: “Confrontarsi in piccoli gruppi per questi ragazzi è spesso una novità, perché anche a scuola sono spesso abituati a un sostegno individualizzato. Per me è stata un’esperienza molto interessante. E sì, lo posso confermare: anche i ragazzi con autismo quando fanno i compiti cercano un modo per copiare!”.
Ironia a parte, è importante questo aspetto normalizzante che restituisca a questi ragazzi anche i tratti tipici dell’infanzia e dell’adolescenza, senza pensare solo alla patologia.
Con noi in questa chiacchierata c’è anche Lorena, mamma di Giacomo: “Giacomo è l’ultimo di tanti figli, la diagnosi di autismo inizialmente mi ha messo profondamente in crisi. Mi provocava dolore soprattutto vederlo isolarsi o farsi del male. Giacomo non parla, per me il regalo più grande è stato il giorno in cui ha iniziato a guardarci e a sorridere”.
“Questo per Giacomo è il primo anno al centro estivo di Villa del Bianco ma abbiamo visto già dei grandi miglioramenti: è più tranquillo, mangia con le posate, sa stare di più alle regole. Per noi sono dei risultati straordinari”.
Luca invece ha 18 anni ed è un veterano della Villa, che frequenta da cinque anni. Sua mamma, Antonella, ci racconta: “Anche io ho avuto un periodo in cui non riuscivo ad accettare Luca, lo guardavo in maniera negativa, gli attribuivo delle colpe che lui non aveva. Ho imparato nel tempo a prendermi maggiormente cura di me, a fare delle pause, per poter amare con ancora più energia Luca. Io tendo ad essere protettiva ma ho capito quanto importante fosse lasciarlo andare e mi sono accorta che fuori casa Luca fa dei grandissimi progressi. Villa del Bianco per i nostri ragazzi non è solo un centro estivo, è una scuola di vita. Gli educatori che lavorano qui lo fanno con una motivazione e una passione speciali, per le quali ogni giorno mi sento piena di gratitudine. Iniziare a fidarsi anche di altri è molto importante per noi genitori”.
Entrambe le mamme dicono la stessa cosa: per capire l’autismo e i nostri figli occorre cambiare sguardo, sospendere il giudizio, lasciarsi interrogare e coinvolgere. Solo così è possibile aprirsi a un legame forse ancora più intenso e più forte.
Lorena definisce Giacomo, in una sua poesia, una perla preziosa. L’ultima perla di uno scrigno pieno di gioielli. Una perla che lei credeva avrebbe reso la sua vita più pesante e che invece le ha regalato le ali.
Dopo qualche ora in Villa gli occhi sono pieni. Pieni di abbracci, carezze, gesti d’affetto, sorrisi. Non mancano anche le ferite, le grida, i graffi o i rifiuti. Ci sono i momenti di serenità, e quelli di crisi. C’è tutto il dolore di non potersi esprimere. Ma c’è anche la consapevolezza che la diversità può essere una ricchezza, che volersi bene o comunicare possono passare anche per altre strade. E Villa del Bianco non è solo una scuola di vita per i ragazzi che la frequentano. È una scuola di vita per ciascuno di noi.
Per maggiori informazioni:
http://www.riminiautismo.it/it/villa-del-bianco.php
http://www.ilmillepiedi.it/area-minori/extra-scuola/gruppo-ricreativo-educativo-in-villa/