FIPE Confcommercio su alcol: bene pugno duro, servono divieti diversi
Pieno sostegno dalla FIPE Confcommercio di Rimini al pugno suro contro i minimarket che sconfinano nell’illecito, in particolare quelli recidivi. Non si cita il caso specifico del Tourquoise, ma si chiedono misure per il controllo dei minori che non facciano ricadere la responsabilità solo ai titolari degli esercizi.
“Vediamo con grande favore i controlli sistematici che la polizia municipale sta attuando per contrastare la vendita di alcolici ai minori e fuori dagli orari consentiti nei minimarket – spiega Giuliano Lanzetti, presidente FIPE – Confcommercio per il Comune di Rimini – La richiesta di applicazione della sanzione accessoria per recidività, ovvero la chiusura dell’attività per un determinato periodo, trova il nostro pieno sostegno.
Più volte, anche nelle scorse settimane, come FIPE – Confcommercio abbiamo posto l’accento sulla necessità di utilizzare tutti i mezzi che la legge consente per debellare quella che è divenuta ormai una piaga sociale. In un territorio ad alta vocazione turistica e di intrattenimento anche giovanile come è il nostro, è importante che ci sia il rispetto delle regole da parte di tutti gli operatori che svolgono attività legate alla somministrazione e alla vendita degli alcolici.
Si rende dunque necessario punire chi agisce al di fuori delle regole non solo con un’ammenda. Come abbiamo più volte sottolineato, infatti, i lunghi tempi previsti per i ricorsi alla sanzione pecuniaria permettono alle attività non in regola di passare tra le maglie della burocrazia, cambiare ragione sociale e sparire al fisco ogni fine anno. Con la chiusura delle attività invece, si dà un segnale forte di legalità di cui tutta la comunità del territorio sente il bisogno”.
“Chi si comporta bene, secondo le regole, non deve invece temere nulla – sottolinea Gaetano Callà – presidente provinciale di FIPE – Confcommercio -. Questa è un’azione che non va solo a punire chi non rispetta le norme, ma permette anche di intervenire sulla tutela della salute dei minori e sul decoro del territorio, limitando di fatto il degrado dovuto alla presenza di persone ubriache che possono diventare moleste e all’abbandono di contenitori di vetro. Bene ha fatto il comune di Rimini ad iniziare questo percorso, che andrà intensificato dalle amministrazioni su tutta la provincia spezzando una consuetudine dannosa che deve essere contrastata con ogni mezzo necessario. Un giusto plauso al lavoro delle forze dell’ordine. Essendo difficile da valutare l’età degli avventori, sarebbe poi bene che il legislatore a livello nazionale pensasse a qualcosa di diverso, come un divieto per i minorenni di chiedere l’alcol, senza demandare l’attività di controllo solamente ai titolari degli esercizi”.