Sgomberato Villino Ricci: dentro 14 persone. Protesta in Comune: faccia a faccia col sindaco
È stato sgomberato questa mattina dalla polizia di Rimini il Villino Ricci, la palazzina di via Ceccarelli di proprietà del Comune occupata dal 23 maggio dagli attivisti del centro sociale Paz. All’alba (erano le 6.30) gli uomini della Digos della Questura hanno eseguito l’ordinanza del Gip di sequestro e sgombero dello stabile su richiesta del pm Davide Ercolani. I vigili del fuoco hanno aperto lucchetti e portoni.
Dentro i poliziotti hanno trovato 14 persone tra italiani e stranieri (11 uomini e 3 donne) accampate in condizioni igieniche precarie anche a causa, recita una nota del Comune, del sovraffollamento. I presenti sono stati identificati in Questura e, da una prima verifica, fra loro non risultava nessun minore o anziano o disabile. I servizi sociali erano comunque stati allertati a sostegno dell’operazione di Polizia.
Lo stabile è inoltre risultato allacciato abusivamente alla rete idrica ed elettrica con rischi, secondo l’amministrazione, per l’incolumità personale. Sul posto sono intervenuti gli addetti dell’Enel per la messa in sicurezza.
Al momento dello sgombero non si sono verificate situazioni di tensione, ma le forze dell’ordine (polizia di Stato e Municipale) stanno presidiando ancora l’area per far fronte ad eventuali manifestazioni da parte degli attivisti.
L’immobile si trova ora in stato di sequestro ed è stato nominato come custode giudiziale un funzionario del Comune.
La cronaca in tempo reale del blitz in comune:
Alcuni attivisti si sono ritrovati davanti alla Questura ad attendere l’uscita dei 14 sgomberati. E poi sono saliti in Municipio a Rimini occupando la sala della Giunta, dove era in corso una riunione sul Capodanno. Dopo qualche attimo di tensione sono stati fatti uscire in corridoio.
Il video sull’irruzione nella sala della Giunta postato da Casa Madiba.
E’ intervenuta la polizia di stato, i carabinieri e la polizia Municipale, per tenere sotto controllo la situazione. Gli attivisti hanno dato vita a un sit in nel corridoio con la ferma intenzione di non andarsene fino a quando non avranno parlato con il sindaco.
Il sindaco poco fa è uscito dalla sua riunione e nel corridoio ha avuto uno scontro verbale con Manila Ricci, rappresentante del Paz. A quel punto Gnassi è entrato con lei, alcuni altri attivisti del Paz e alcuni ospiti del villino in una delle sale del municipio che si affacciano sul corridoio e stanno parlando a porte aperte.
Dopo dieci minuti di incontro i toni tra il primo cittadino e la Ricci sono tornati a scaldarsi. “Stiamo cercando di dare risposta ad un problema“. dice la Ricci. Il sindaco risponde: “le regole non puoi farle tu“. L’incontro è finito poco prima delle 16 con l’impegno dell’Amministrazione di attivarsi per dare un’accoglienza alle persone sgomberate: la soluzione al momento è quella di strutture di prima accoglienza.
Da Casa Madiba la prima condanna allo sgombero è su twitter: “Comune di Rimini, è questo il vostro piano per l’inverno?!”, “La risposta del Comune di Rimini al problema abitativo”. Poi su Facebook hanno rincarato la dose parlando di “rappresaglia contro i poveri della città e contro chi si autorganizza per costruire nuovo Stato Sociale.”
Solidarietà agli occupanti del Villino arriva dalla segreteria di Rifondazione Comunista: “ancora una volta, si legge in una nota, si è scelto di leggere il tema delle povertà sotto la lente distorta dell’ordine pubblico”. “Rilanciamo – conclude la nota – la necessità di creare reti solidali connettendo le progettualità in essere e creando un fronte comune anche a livello territoriale contro il liberismo e contro chi privatizza i beni comuni e sgombera le progettualità sociali.”
Solidarietà anche da Luigino Garattoni, coordinatore Sinistra Ecologia e Libertà provincia di Rimini
“Sinistra Ecologia e Libertà della provincia di Rimini intende esprimere, innanzitutto, solidarietà e vicinanza alle persone cacciate in strada ed a chi ha trasformato un luogo abbandonato e degradato in un luogo di mutualità solidale soprattutto nei riguardi dei senza casa. Ancora una volta la strada che prefettura e questura scelgono per rispondere a problemi sociali è quella di agire con la forza e di rifiutare il dialogo. Non sappiamo quale ruolo l’amministrazione comunale abbia svolto in questa occasione, ma mentre l’inverno si avvicina ed il freddo comincia a farsi sentire, lo scorso anno diversi sono stati i morti di senza casa qui a Rimini, il comune di Milano ad esempio ha varato un piano freddo per accogliere 2700 persone, qui invece si sceglie di sgomberare”.
Il segretario di Forza Nuova Mirco Ottaviani accusa il Paz di avere agito per anni nell’illegalità e arriva a chiedere all’Amministrazione Comunale di stracciare anche la convenzione per l’ex caserma dei Vigili del Fuoco: “Tali strutture vengano riqualificate e adibite a residenza per i tanti nostri concittadini riminesi in difficoltà”.
Intervento di solidarietà anche da parte dell’onorevole di Sinistra italiana Giovanni Paglia: “A Rimini riprende l’offensiva delle istituzioni contro i poveri e gli spazi sociali, nel primo giorno di vero freddo dell’anno“. Paglia afferma che le persone all’interno della struttura sono state “recluse in Questura per cinque ore e private dei telefoni sin da subito per impedire loro di comunicare con l’esterno” e annuncia “un’interrogazione al ministro degli Interni“. “Il Villino Ricci è una struttura di proprietà comunale dunque questa volta le responsabilità della politica e del partito di governo, il PD, sono dirette. Per noi occorre combattere la povertà, non i poveri”.
“Il dramma dell’emergenza abitativa e la necessità di dare un giaciglio per la notte a chi vaga senza meta tra le cabine sulla spiaggia, tra i vagoni ferroviari, nei parchi, non può essere risolto occupando illegalmente abitazioni ed edifici.” A dirlo è il capogruppo del PDL in consiglio Gennaro Mauro che definisce “disgustoso il falso moralismo che impernia una parte della sinistra, che strumentalizza il dramma sociale ed economico di tanti extracomunitari per fomentare una lotta politica di disobbedienza alle più elementari regole di convivenza civile.” Mauro però attacca anche l’amministrazione rea di aver consentito lo sgombero senza fornire a chi si era insediato nel Villino Ricci un’adeguata alternativa. Troppe parole e molte risorse, dice, destinate a pochi beneficiari. Secondo Mauro a Rimini c’è bisogno di un albergo sociale perché Caritas e Papa Giovanni non sono sufficienti. “E’ davvero incomprensibile – attacca – registrare che la maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale ha più volte bocciato la mia proposta.”
Dopo aver ripercorso la storia recente del Villino Ricci (donato al comune dalla defunta Professoressa Teresa Ricci e vincolato a finalità educative ma di fatto abbandonato per anni), il consigliere di Fare Comune Fabio Pazzaglia commenta: “gli unici che escono a testa alta da questa vicenda sono proprio gli occupanti del villino Ricci.” La Giunta invece è accusata di non aver “saputo o voluto dare soluzione al tema del recupero a fini culturali e sociali del villino Ricci. Domanda: dopo lo sgombero di oggi Rimini è una città più ricca o più povera? La risposta è davanti ai nostri occhi, basta guardare il villino che da poche ore è tornato ad essere uno spazio pubblico abbandonato”.