Sfratti. Mangianti: bene housing sociale ma senza 'scambi'
Chiede un impegno ai nei consiglieri regionali riminesi e all’assessore Petitti per cambiare la legge sui redditi di uscita dalle case popolari. Il presidente di Acer Rimini Cesare Mangianti riprende i dati drammatici sugli sfratti, su cui ieri è intervenuto il parlamentare del Pd Arlotti, per tornare a battere su un tasto dolente: “la mobilità delle case Erp ad oggi è bloccata perché se per entrare in un alloggio bisogna avere un ise famigliare di circa 34mila euro, per perdere il diritto bisogna superare per due anni consecutivi 51mila euro, oggettivamente troppo alto”.
Mangianti tiene a precisare che il dramma sfratti non riguarda gli alloggi di proprietà o gestiti da ACER. “Da questo punto di vista i nostri assegnatari non debbono avere timori”. Si tratta però di dati che delineano un vero e proprio dramma sociale che “indirettamente, hanno ripercussioni anche sulla nostra azienda: basti pensare alle 2.300 famiglie che attualmente sono nelle liste d’attesa per l’assegnazione di un alloggio. Lista che tende ad aumentare”.
Mangianti si associa a chi chiede la proroga degli sfratti e plaude “all’ambizioso programma di housing sociale del comune teso anche a coinvolgere il privato, per individuare edifici sfitti o strutture non più in grado di stare sul mercato, su cui imbastire accordi con i proprietari rispetto ad un loro utilizzo”, ma mette in guardia da un possibile rischio: “devono essere condizioni compatibili con quanto può fare il settore pubblico: per capirci, niente cemento in più o in cambio”.