Efferata rapina in gioelleria. In manette gli autori del colpo del giugno scorso
Il 28 giugno scorso, giorno della Molo Street Parade, si erano introdotti nella gioelleria Soggia di viale Vespucci a Rimini e l’avevano ripulita di 200mila euro di preziosi. Una rapina efferata. Uno dei due si era finto cliente e, dopo aver chiesto di visionare uno dei gioielli esposti, approfittando di un attimo di distrazione della titolare 69enne l’aveva presa per il collo, le aveva coperto la bocca con la mano, immobilizzato i polsi con fascette da elettricista e poi l’aveva chiusa nel bagno sul retro. Nel frattempo il complice era entrato nel negozio facendo razzia.
Dopo un’estate di indagini da parte della squadra mobile i due finalmente hanno un nome. A tradirli, un‘impronta parziale rilevata dalla scientifica su una delle vetrinette dalla quale la polizia è risalita ad un 31enne brindisino pluripregiudicato per reati simili.
Le manette però non sono scattate subito.
Attraverso il controllo dei tabulati telefonici e i pedinamenti in giro per tutta la regione (e anche in Toscana) la Polizia ha cercato di risalire al complice.
Il 31enne, in un soggiorno bolognese, si è riunito con altri due brindisini e il 22 agosto ha rapinato armato di pistola una tabaccheria di via Albini. Un altro colpo efferato nel quale uno dei due clienti nel negozio è stato picchiato e i tre malviventi sono fuggiti su un’auto con una targa rubata a Cervia. La polizia bolognese li ha individuati in un appartamento nel quale erano ospiti di due ragazze conosciute da un paio di giorni: ad essere fermati il 31enne, autore della rapina a Rimini, e due giovani di 21 e 27 anni. Nell’appartamento c’era la refurtiva del colpo in tabaccheria e una scorta di fascette come quelle usate per bloccare la titolare della gioielleria riminese. Secondo gli inquirenti il colpo bolognese era un tentativo di mettere in cascina denaro da usare per una nuova rapina in gioielleria.
All’appello mancava però ancora il complice del colpo riminese. L’uomo, un 38enne di Brindisi con residenza a Rimini, è stato individuato ed arrestato proprio nel brindisino. Sposato con una rumena, per lui il fermo è scattato proprio prima della fuga in Romania. Ieri la Squadra Mobile di Rimini ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.